Buon compleanno a me
Il 9 febbraio compio 66 anni: Ossantapace! Ossantissimapace!
Dai scherzo… ho sempre amato, e sempre amerò, compiere gli anni perché è una giornata molto speciale. Auguri e regali rendono il mio compleanno un momento magico. Soprattutto da quando esistono i social network che, seppur tanto demonizzati, aumentano la sensazione di essere pensati e “augurati”.
I ricordi del compleanno passato
Quando ero piccola spesso capitava durante il periodo di Carnevale. Mia mamma, per non avere troppi sbattimenti, non mi concedeva ogni anno di fare una festa in casa. Quando capitava, capitolava alla mia richiesta.
Amichetti mascherati, chiacchiere e tortelli, stelle filanti ma, per ovvie ragioni, proibiti i coriandoli.
Mi vestiva da Ungherese o damina del ‘700, io avrei preferito altro ma lei era inflessibile. Non importava più di tanto, bastava che potessi fare una festa. Proprio di recente ho visto dei filmini di quelle feste. Che emozione e nostalgia. Rivedere la mia amatissima Nonna Ines, gli zii, e gli amici di famiglia, e rendersi conto, non senza una punta di dolore che ormai, non c’è quasi più nessuno di loro in vita.
La festa dei 40,50 e 60 anni i giri di boa
Suvvia bando alla tristezza… Che bello crescere e poter fare ciò che si vuole! Dai vent’anni in poi ho quasi sempre organizzato una festa, una cena, un pomeriggio con le amiche.
I compleanni del giro di boa sono tra i ricordi più belli.
Quando compii 30 anni, insieme ai miei amici, andammo in un pessimo ristorante di Milano che si chiamava Pizzerante Ristoria. Già il nome avrebbe dovuto mettermi sull’avviso e qui mi viene da ridere. Comunque, pur avendo mangiato malissimo, ci divertimmo un sacco e questo contava di più.
La festa dei quarant’anni invece, fu bellissima e indimenticabile per tutti. Affittai il privè dell’Old Fashion alla Triennale di Milano. Eravamo una quarantina di persone e fui sommersa dall’affetto di tutti gli ospiti. Ballammo fino a notte inoltrata senza curarci delle bottiglie di bollicine che si accumulavano sempre più. D’altronde quello fu l’ultimo regalo che mi fece mio padre prima di morire.
Quando compii 50 anni volli tornare bambina… Festa da Mc Donald’s con Happy Meal per amici e parenti, con tanto di coroncina della festeggiata.
E veniamo all’ultima, quella più recente, i miei primi scintillanti 60 anni.
Affittai un intero locale con buffet e musica disco anni Settanta/Ottanta. Dovevamo essere 150 persone e, alla fine per una strage di influenzati, raggiungemmo comunque i 110.
Il mio Pietro organizzò la musica live con la sua band, il dj preparò una compilation fantastica denominata “The Queen is sixty”.
Dato che a sessant’anni si ha più o meno tutto, tolsi dagli impicci i miei ospiti che volevano farmi il regalo. Creai una lista regalo dalla mia estetista denominandola “Non fiori ma opere di benessere”. Questo per evitare che mi arrivassero innumerevoli mazzi di fiori. Vi immaginate una casa di 75 metri quadri tipo negozio? Per sei mesi andai avanti a massaggi, trattamenti, e tanto benessere.
Fu davvero una festa bellissima e, per molti giorni successivi, ricevetti tanti complimenti e ringraziamenti.
Imparare ad arredare il tunnel
Da qualche anno a questa parte lo festeggio a Roma. Come già sapete, il mio compagno è milanese ma vive nella bellissima Città Eterna. Spuntino all’antico caffè Greco e, di sera organizziamo una cena con gli amici che frequentiamo qui.
Lo so che per molti, compiere gli anni può significare diventare vecchi ma, da inguaribile ottimista io non la vedo proprio così.
La cosa importante è vivere e come dice una famosa citazione “Se non vedi la fine del tunnel, arredalo!”
La vita è il nostro tunnel, sta a noi renderlo confortevole.
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