Le allergie primaverili
Primavera, tempo di rinascita, ma per molti anche stagione di “sofferenza” in quanto accompagnata da starnuti, lacrimazione agli occhi, naso che cola, prurito al naso e agli occhi. Stiamo parlando del numeroso e “sfortunato popolo” affetto dalle allergie primaverili e, in particolare, dalle pollinosi, ovvero le allergie ai pollini.
Secondo i dati forniti dalla Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) sarebbero ben 6 milioni gli italiani che ogni anno, nel periodo tra marzo e giugno, si trovano a dover fare i conti con questo fastidiosissimo disturbo. Per alcuni il fenomeno si manifesta anche in forme più serie, con asma, congiuntiviti o dermatiti che inficiano il normale svolgimento della vita sociale.
L’eccessiva risposta del sistema immunitario agli allergeni
All’origine delle allergie c’è l’eccessiva risposta del nostro sistema di difesa a delle sostanze particolari note come allergeni. Questi sono sostanze dotate di potere antigene, cioè tale da provocare la produzione di anticorpi quando entrano nell’organismo. Il modo più comune per raggiungere l’organismo è la via aerea, come fanno, appunto, le polveri e i pollini.
Per la diagnosi serve un test
Per diagnosticare le diverse forme allergiche ci si affida al Prick Test un test cutaneo con cui, mediante piccole incisioni, si fa entrare a contatto con la pelle una minima quantità di allergene. Se si verifica una reazione come gonfiore o prurito localizzato in corrispondenza di uno o più punti delle incisioni, significa che il soggetto è allergico a quel determinato allergene.
Le allergie crociate: che cosa sono
Gli uomini sono esseri complessi, tanto è vero che tutto quello che “entra in contatto” con il nostro organismo spesso ha a che fare con qualcos’altro. Accade infatti, a insaputa di molti, che chi soffre di allergie ai pollini sia predisposto a sviluppare una sorta d’intolleranza a determinati tipi di frutta e verdura. In particolare, sembra che sotto accusa ci sia la mela, per chi è allergico alla betulla e il melone, per chi è sensibile alle graminacee.
Si definiscono allergie crociate e, per ovviare al problema, si può provare a cuocere il frutto.
I rimedi naturali per le pollinosi
Tra le patologie infiammatorie più comuni e ricorrenti legate alle pollinosi, c’è sicuramente la rinite allergica, popolarmente nota come raffreddore da fieno.
La prima regola da seguire è cercare di limitare al massimo il contatto con pollini e spore, soprattutto nei giorni più critici. È poi utile sapere che si può intervenire sia a livello preventivo sia curativo con rimedi naturali privi di rischi utili per ogni fascia d’età.
Un intervento semplice e di pronta efficacia è rappresentato dal lavare spesso mani e occhi con acqua fredda o, meglio ancora, con un infuso a base di camomilla e rosmarino, dalle naturali virtù antinfiammatorie e disinfettanti.
La natura mette a disposizione i cosiddetti adattogeni, così chiamati perché permettono d’innalzare la resistenza e la capacità di adattamento dell’organismo agli agenti stressanti e alle condizioni sfavorevoli di qualunque tipo, andando ad agire non sui sintomi ma sulle cause.
Vediamo allora quali sono i rimedi erboristici e fitoterapici più efficaci per trattare le pollinosi.
– I fitoterapici: Perilla, Ribes nero e Rosa canina
Perilla: previene l’asma bronchiale e allevia le riniti.
Per le sue proprietà antiallergiche si utilizza l’olio (un cucchiaino per condire insalate o minestroni, per esempio) estratto dai semini ricchissimi di flavonoidi e Omega 3 e 6. È un rimedio naturale di eccellenza per chi soffre di pollinosi e non vuole o non può assumere farmaci tradizionali. Tra l’altro, l’assunzione di questo olio non provoca effetti collaterali come sonnolenza e stanchezza tipici degli antistaminici di sintesi.
Ribes nero: si può definire un antistaminico naturale, dagli effetti simili al cortisone ma privo degli effetti secondari di quest’ultimo. Stimola la secrezione di sostanze antinfiammatorie, svolgendo una specifica azione antiallergica nel “raffreddore da fieno” e mostrando efficacia nelle bronchiti allergiche e nelle congiuntiviti.
Le gemme, ricche di olio essenziale, flavonoidi e glicosidi agiscono da stimolanti delle ghiandole surrenali nella produzione di cortisolo, un cortisone endogeno che aiuta l’organismo a reagire alle infiammazioni.
Trattandosi di un rimedio fitoterapico naturale, va sottolineata la sua azione antistaminica più lenta rispetto a un farmaco di sintesi. Si consiglia, pertanto, di iniziare ad assumerlo già da un mese prima del periodo in cui generalmente si manifesta l’allergia, al fine di ottenere un’azione preventiva.
Si assume sotto forma di gocce di macerato glicerico o tintura madre.
Rosa canina: si può usare in associazione al Ribes nero o da sola. Ha spiccate proprietà antinfiammatorie e antiossidanti fondamentali nella prevenzione delle allergie. Grazie poi all’alto contenuto di vitamina C che troviamo nei suoi frutti aiuta a rafforzare le difese naturali dell’organismo.
Gli impieghi delle bacche riguardano sia quelle fresche sia quelle essiccate. Si può preparare una tisana di bacche, oppure preparare estratti e centrifugati.
– I fiori di Bach: Beech e Chicory
A causa del fastidio che procurano, le sindromi allergiche sono spesso associate a forte nervosismo e irritazione. Per questo una buona soluzione è rappresentata dal ricorso ad alcuni fiori di Bach specifici per riequilibrare l’aspetto irritante ed emotivo-ansioso che si accompagna alle allergie.
Beech: agisce sugli aspetti emozionali delle allergie. È il fiore indicato per chi ha poca tolleranza e sopportazione.
Chicory: agisce in particolar modo sulle sindromi allergiche collegate ad asma bronchiale. Il tipo Chicory ha paura di perdere l’amore e perciò vive con forte attaccamento il suo amore verso persone e cose. L’analogia con il suo modo di amare in modo soffocante, ci ricorda che questo fiore è appunto adatto in caso di allergia e asma bronchiale.
Un aiuto anche dall’attività fisica
La sedentarietà è nemica delle allergie. L’attività sportiva, invece, favorisce il ripristino di una buona respirazione. Le indicazioni sono per la pratica di sport che necessitino di uno sforzo costante.
Per esempio si può scegliere il nuoto, dove l’aumento della ventilazione polmonare è moderato e richiede una frequenza respiratoria non elevata.
Un toccasana è rappresentato dallo yoga, non solo perché prevede in sé un controllo e dunque un riequilibrio della respirazione, ma anche per l’influsso positivo che esercita sull’umore: vi aiuterà a convivere con maggior serenità con la vostra allergia.
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