5 modi per sopravvivere al pranzo di Natale
Chissà quante volte, pensando al Pranzo di Natale in famiglia, abbiamo cercato ispirazione, rovistando nella nostra memoria cinematografica alla ricerca di una soluzione. Perché diciamocelo: il giorno di Natale può essere una croce o una delizia, quando ci si aspetta di sedersi intorno a un tavolo, mettere la gambe sotto la tovaglia e pensare di imbastire conversazioni con parenti stretti, di sangue o acquisiti. Certo, non tutte le occasioni di convivio familiare sono destinate a terminare in maniera tragicomica come in Parenti Serpenti del compianto Mario Monicelli o in Benvenuti in Casa Gori, versione più “toscanaccia” di Alessandro Benvenuti che ruota sempre intorno allo stesso tema: ovvero il vecchietto dove lo metto?
Le regole della sopravvivenza
Ma non sempre il problema è costituito solo dal ramo più agé della famiglia: invidie, rancori, gelosie, interessi economici, spesso trasformano il pranzo di Natale in un vero e proprio inferno a cui molti non riesco a sottrarsi (sì, se proprio dovesse essere un film, sarebbe Festen di Thomas Vinterberg che, nella sua appartenenza al Dogma 95, capitanato da Lars Von Triers ha superato, in questo caso, il maestro, descrivendo un’atmosfera apparamente tranquilla che si trasforma in un pranzo da incubo in cui emergono suicidi e incesti). Tranquilli, fortunatamente non è per tutti così, ma nel caso in cui aveste bisogno di alcune dritte, ecco i 5 modi per superare indenni il pranzo di Natale e, magari, se si è fortunati, riuscire, persino, a divertirsi.
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Siate puntuali. Non c’è nulla di più sgarbato, soprattutto nei pranzi molto affollati, delle persone che arrivano in ritardo non curandosi di chi ha preparato il pranzo, magari alzandosi molto presto alla mattina. Il ritardo mette proprio di cattivo umore. Tranne che, invece, non vogliate fare un dispetto a qualcuno, ma in quel caso non avrete molti complici nella vostra mancanza di educazione
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Se al vostro tavolo si siedono le fidanzate o i fidanzati dei vostri figli, non subissateli di domande, facendo loro il terzo grado da qui fino alla pensione. Primo perché oggi i ragazzi sono molto fluidi e non è detto che considerino i propri filarini le scelte finali dal punto di vista sentimentale; secondo perché è fastidioso ricevere domande come palline da tennis provenienti da ogni direzione. Tranne che il vostro obiettivo sia proprio di veder evaporare in un semplice flirt natalizio l’accompagnatore o accompagnatrice.
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Le suocere. Sì, avete letto bene. Le suocere…e siamo certi che una goccia di sudore freddo sia scivolata lungo la schiena sulle note di Profondo Rosso dei Goblin. Se sono le mamme estremamente agé delle mogli, solitamente hanno un debole per i generi, anche quando li trattano male. E’ proprio vero amore. Il problema è quando si è nuore, anche se non si è più delle ragazzine: in questo caso, armatevi di pazienza, tantissima. La suocera cucina, lava, stira, pulisce, da sempre, meglio di voi ( e in fondo, se non ambite a diventare le governanti di Downtown Abbey, è un primato che potete tranquillamente lasciare loro). Quindi se non volete soccombere sotto un bombardamento di consigli o ricordi del passato (in fondo i loro pargoli negli ultimi 30 anni non si sono mai presi infezioni bevendo dalle tazzine lavate da voi), parlate del vostro corso di yoga o pilates: se hanno superato gli 80, come è assai probabile, non ci capiranno nulla e batteranno in ritirata. Se non riuscite nell’intento, iniziate a parlare di calcio: gli uomini si scalderanno e le critiche della suocera, scompariranno del tutto. Se siete le suocere, invece, ogni tanto tacete.
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Se proprio la situazione dovesse essere noiosa, pesante e persino belligerante, fate mindfulness in mezzo a tutti. Ostentate un sorriso garbato (no, non è necessario mostrare anche i denti: abbozzare un’espressione assente, sarà sufficiente), focalizzatevi sulla respirazione, e allontanatevi dal contesto pensando alle spiagge delle Maldive. Non ci crederete: ma funziona e nessuno si accorgerà di quanto stiate bene e di quello che accade nella vostra mente. Al massimo vi prenderanno per “quella strana”, ma tanto se sono parenti, li ribeccherete dopo un anno. E’ un sacrificio che si può affrontare.
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E’ possibile che, invece, quest’anno abbiate tanta voglia di sedervi intorno a quel tavolo. E’ stata un’annata pesante, a dir poco, per tutti. E allora, per una volta, godetevi il pranzo di Natale anche con chi non pensate possa essere di vostro gradimento. Magari cambierete idea. Oppure no. In quel caso, vi rifarete il prossimo anno.
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