15 bellissime poesie d'amore da leggere e dedicare
L’amore è un sentimento universale, dalle infinite sfumature, che ci porta a vivere uno spettro di emozioni ampissimo. Emozioni che ci riempiono l’anima e ci fanno sussultare il cuore, incidendo nella nostra memoria momenti indimenticabili: dagli amori romantici a quelli tormentati, per passare da quelli adolescenziali e passionali e giungendo poi alle storie che durano tutta una vita, la portata dirompente dell’amore lascia sempre un segno indelebile nell’esistenza di ciascun di noi, portandoci a crescere, arricchirci ed evolverci. Affetto, attrazione, passione, desiderio, euforia e ardore sono solo alcuni dei sentimenti che si provano quando si viene pervasi dalla forza dirompente dell’amore, i cui effetti hanno affascinato l’umanità fin dall’antichità.
Dal passato al presente, tantissimi scrittori e poeti si sono cimentati nell’arduo compito di usare le parole per descrivere l’amore e, guardando al mondo della poesia, sono innumerevoli gli autori che hanno usato questo mezzo espressivo per raccontare l’amore e tutte le sue sfaccettature. Poesia e amore rappresentano un binomio strettissimo e che si protrae nel tempo: in questo articolo ci immergiamo insieme in un viaggio all’insegna del romanticismo, scoprendo una selezione delle poesie d’amore più belle da leggere per ispirarci oppure da dedicare alla nostra anima gemella.
Sonetto XVII – Pablo Neruda
La lista delle poesie d’amore composte negli anni è davvero lunga. Attraverso dolci versi, ma anche strofe più malinconiche e tristi, i poeti hanno descritto nel corso dei secoli cosa sia l’amore e cosa si provi quando cupido scocca la sua freccia. Tra le poesie d’amore più emozionanti spiccano i componimenti di Pablo Neruda, poeta cileno che ha creato dei veri e propri capolavori con la sua penna. Uno su tutti è il “Sonetto XVII –”, in cui l’autore descrive nei suoi versi un amore profondo ed estremamente intimo, che seppur non fiorisce all’esterno è vitale e vibrante, dando un’immagine evocativa della capacità dell’amore di andare oltre lo spazio e il tempo.
“Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.”
“Sonetto 116” – William Shakespeare
Un’altra pietra miliare sulla scena della poesia d’amore è il “Sonetto 116” di William Shakespeare, in cui l’intramontabile drammaturgo inglese tratteggia un quadro perfetto e originale dell’amore, riflettendo su cosa sia, cosa non sia e come si manifesti.
“Non sia mai ch’io ponga impedimenti all’unione di anime fedeli;
Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore
o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato, Io non ho mai scritto,
e nessuno ha mai amato.”
“I ragazzi che si amano” – Jacques Prévert
Quando si è giovani le prime esperienze d’amore sono vissute con un’intensità dirompente. Con la sua genuinità e un pizzico di spensieratezza, l’amore vissuto da ragazzi non si dimentica mai: a descriverne la sua purezza è il poeta e sceneggiatore francese Jacques Prévert nella poesia emozionante “I ragazzi che si amano”.
“I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è soltanto la loro ombra
Che trema nel buio
Suscitando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini
la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Loro sono altrove ben più lontano della notte
Ben più in alto del sole
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.”
“Il tuo cuore lo porto con me” – Edward Estlin Cummings
Il poeta statunitense Edward Estlin Cummings ricorre alle parole per descrivere l’amore profondo che lega in modo indistruttibile due persone. In “Il tuo cuore lo porto con me” l’autore narra quanto un sentimento d’amore condiviso sia indistruttibile.
“Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l’anima spera,
e la mente nasconde.,
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.”
“Il verbo amare” – Jean Cocteau
In questa poesia piena di profondi significati, lo scrittore francese Cocteau parte dal verbo amare e dalla sua difficile coniugazione per esprimere quanto l’amore possa essere un compito arduo.
“Il verbo amare è davvero di difficile coniugazione:
il suo passato non è prossimo,
il suo presente non è indicativo e
il suo futuro non è un condizionale.”
“Perché ti amo” – Hermann Hesse
Se si è in cerca di una poesia d’amore breve da dedicare alla propria dolce metà, un componimento davvero emozionante è “Perché ti amo” frutto della penna di Hermann Hesse. Si tratta di una dichiarazione d’amore tramite la quale il poeta tedesco approfondisce gli effetti generati dalla forza di questo sentimento. Nei versi l’autore si rivolge direttamente alla sua anima gemella, confessandole i motivi per cui l’ama.
“Perché ti amo, di notte son venuto da te
così impetuoso e titubante
e tu non me potrai più dimenticare
l’anima tua son venuto a rubare.
Ora lei è mia – del tutto mi appartiene
nel male e nel bene,
dal mio impetuoso e ardito amare
nessun angelo ti potrà salvare.”
“Talvolta con il cuore” – Emily Dickinson
In questa poesia d’amore di pochi versi, ma super intensi, la poetessa statunitense Emily Dickinson si affida alle parole per descrivere come l’amore sia la commistione di una serie di elementi: inoltre, nei versi emerge quanto si tratti di un sentimento fugace e come solo pochi possano amare davvero.
“Talvolta con il Cuore
Raramente con l’anima
Ancora meno con la forza
Pochi – amano davvero.”
“Chi è amato non conosce morte” – Emily Dickinson
Un’altra splendida poesia firmata sempre dalla poetessa americana è “Chi è amato non conosce morte” nella quale l’autrice invita il lettore a riflettere sull’amore e il tumulto di emozioni che porta con sé, che è talmente dirompente da andare oltre la morte, consentendoci di connetterci con il divino.
“Chi è amato non conosce morte,
perché l’amore è immortalità,
o meglio, è sostanza divina.
Chi ama non conosce morte,
perché l’amore fa rinascere la vita
nella divinità.”
“Ieri sera era amore (A Ettore)” – Alda Merini
Questa romantica e malinconica poesia di Alda Merini è dedicata a suo marito Ettore. Con questi versi romantici la poetessa dei Navigli tratteggia un’immagine evocativa, esprimendo il desiderio di evasione dalla realtà da condividere con il suo amante.
“Ieri sera era amore,
io e te nella vita
fuggitivi e fuggiaschi
con un bacio e una bocca
come in un quadro astratto:
io e te innamorati
stupendamente accanto.
Io ti ho gemmato e l’ho detto:
ma questa mia emozione
si è spenta nelle parole.”
“Ti meriti un amore” – Frida Kahlo
Frida Kahlo non solo esprimeva la sua creatività su tela, ma anche attraverso le parole. Con la poesia “Ti meriti un amore” l’artista messicana ci conduce in un viaggio interiore attraverso il quale capiamo come per essere amati sia necessario in primis amare se stessi, lasciandoci alle spalle i nostri limiti e imparando a valorizzarci.
“Ti meriti un amore che ti spazzi via le bugie,
che ti porti il sogno
il caffè e la poesia.”
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale” – Eugenio Montale
In questi versi malinconici, Montale parla della vita condivisa con la moglie ormai deceduta. Il poeta si rattrista per la forte nostalgia che prova nei confronti della sua amata, sua spalla di vita: in questi versi il poeta fa un paragone tra la vita coniugale e un lungo viaggio.
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.”
“Baciami” – Jacques Prévert
In questa poesia vengono narrati i sentimenti di due giovani innamorati. Il poeta francese Prévert con i suoi versi descrive il loro amore adolescenziale, magico, puro e indimenticabile, immergendosi nel punto di vista della ragazza ed esplorando le sue emozioni vissute durante le dolcezze scambiate con il suo amore.
“Se tu smettessi di baciarmi
Credo che morirei soffocata
Hai quindici anni ne ho quindici anch’io
In due ne abbiamo trenta
A trent’anni non si è più ragazzi
Abbiamo l’età per lavorare
Avremo pure diritto di baciarci
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Baciami!”
“Segui l’amore”- Khalil Gibran
Poeta e aforista libanese naturalizzato statunitense, Khalil Gibran in “Segui l’amore” ci parla dell’amore puro e incondizionato. Seguendo le orme di Shakespeare, il poeta si domanda cosa non sia l’amore e cosa sia, arrivando alla conclusione di come questo sentimento sia fine a se stesso.
“L’amore non dà nulla fuorché se stesso
e non coglie nulla se non da se stesso.
L’amore non possiede,
né vorrebbe essere posseduto
poiché l’amore basta all’amore.”
“Rimani” – D’Annunzio
In questa poesia il padre del Decadentismo italiano si appella alla sua amata, porgendole una richiesta d’amore. Attraverso i suoi versi il poeta dimostra tutta la passione che prova nei suoi confronti, che poi si trasforma in breve tempo in premura e attenzione. D’Annunzio chiede a Elda di restare al suo fianco, senza lasciarlo, senza lasciare in lui un vuoto.
“Rimani! Riposati accanto a me.
Non te ne andare.
Io ti veglierò. Io ti proteggerò.
Ti pentirai di tutto fuorché d’essere venuto a me, liberamente, fieramente.
Ti amo. Non ho nessun pensiero che non sia tuo;
non ho nel sangue nessun desiderio che non sia per te.
Lo sai. Non vedo nella mia vita altro compagno, non vedo altra gioia
Rimani.
Riposati. Non temere di nulla.
Dormi stanotte sul mio cuore.”
“Lascia il tuo cuore” – Rabindranath Tagore
Frutto del poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano Rabindranath Tagore, “Lascia il tuo cuore” descrivere lo sbocciare di un amore con la metafora di un fiore che si schiude, con ogni bocciolo che diventa petalo, aprendosi velocemente e lasciando un pizzico di nostalgia per quello che è stato.
“Lascia il tuo cuore
Scoppiare finalmente,
Cedi, gemma, cedi.
Lo spirito della fioritura
S’è abbattuto su di te.
Puoi rimanere
Ancora bocciolo?”
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