Separazione a 60 anni: le evoluzioni dell'ultimo decennio
Secondo uno studio elaborato dall’Istat in Italia tra il 2014 e il 2020, i divorzi argento sono triplicati rispetto al decennio precedente, mentre tendono a diminuire le separazioni tra le coppie più giovani. Secondo i dati, ciò che è cambiato in realtà non è la percentuale di divorzi ma la fascia d’età coinvolta, che rispetto a 10 anni fa si è spostata ai 55-60 anni. Un cambiamento che sembra semplificare la gestione della fase patologica del matrimonio, complici la maturità e la capacità di affrontare ogni problema con maggiore equilibrio e ponderatezza.
Ma perché questa inversione di tendenza nell’età del divorzio?
Perché tanti divorzi oggi
L’aumento delle separazioni alla soglia dei 60 anni trova diverse motivazioni di ordine pratico e psicologico: la più importante riguarda la riduzione del numero di matrimoni celebrati e un’impennata delle convivenze, che causa spesso separazioni silenti e senza strascichi giudiziari.
Emerge, inoltre, un dato interessante che riguarda i ceti nei quali c’è maggiore instabilità matrimoniale e che corrisponde ai più scolarizzati e ciò probabilmente per due motivi: il primo riguarda la possibilità di affrontare i problemi economici che sopravvengono con il divorzio, ma anche perché tali classi sociali hanno standard culturali meno tradizionali e più centrati sulla carriera e l’autorealizzazione. Possiamo affermare che le coppie appartenenti alla fascia di età ricompresa tra i 55-60 anni hanno un livello culturale più elevato rispetto a un trentennio fa, consentendo un’apertura maggiore verso atteggiamenti innovativi anche in età avanzata.
Ma c’è una ragione ancora più determinante che riguarda la prospettiva di vita più lunga rispetto al passato: basti pensare che oggi un sessantenne sa di avere almeno 20-25 anni di vita ancora davanti a se, una speranza certa che gli dà la spinta di progettare, programmare e cogliere anche le opportunità. Sul piano pratico, questo significa anche troncare rapporti matrimoniali precedenti, intraprendere nuove relazioni amorose o dare loro seguito con nuove convivenze nella consapevolezza di avere ancora molti anni da vivere in buone condizioni di salute.
Un cambiamento di rotta rispetto al secolo scorso che secondo i sociologi ha trovato due validi complici: il primo è l’uscita da casa dei figli che diventano adulti e con un proprio nucleo familiare, lasciando in tal modo maggiore libertà e indipendenza ai genitori, conseguente assenza di vincoli e mancanza di sensi di colpa, spesso legati proprio alla genitorialità; il secondo, invece, ha a oggetto l’introduzione nel nostro ordinamento del divorzio breve. Con la legge n. 55 del 6 maggio 2015, infatti, il Governo ha ridotto a dodici mesi il tempo per fare istanza di divorzio rispetto ai tre anni del passato, un dato che fa prevedere un ulteriore aumento di divorzi nei prossimi anni.
Separazione a 60 anni: come reagiscono gli uomini e le donne?
Separarsi a 60 anni, attualmente, è molto diverso rispetto al passato anche per l’atteggiamento con cui si affronta questa delicata fase di crisi. Oggi, infatti, gran parte delle separazioni sono consensuali perché si giunge a tale conclusione in modo condiviso e pacifico. Per questo tutto avviene in accordo sia dal punto di vista organizzativo che economico, a differenza di quanto accade tra i più giovani, che addivengono alla separazione per un tradimento o per eventi di forte rottura che non hanno trovato una preventiva riconciliazione formale, anche apparente.
Secondo uno studio elaborato da un team di psicoterapeuti della coppia in America, gli uomini e le donne reagiscono diversamente alla separazione a 60 anni: elaborazione del lutto, accettazione, ripresa e rinascita avvengono con tempi diversi e facendo leva su sentimenti e aiuti differenti.
Secondo il report, gli uomini non riescono a restare single per molto tempo dopo la separazione, per questo la percentuale dei matrimoni post-divorzio è superiore nel sesso forte che trova una compagna molto prima rispetto alla donna. Una scelta che ha diverse origini, come la paura di rimanere soli, di soffrire di solitudine e di non sapersi autogestire nelle faccende quotidiane, ma anche una voglia di riscattarsi e di sentirsi ancora vivo e vitale, travolto da sentimenti di entusiasmo e da una passione rinnovata.
Nelle donne, invece, si riscontra elevata autonomia, indipendenza e capacità di stare anche da sole, con la tendenza a gestire con semplicità le incombenze della vita domestica. Raggiunta la maturità, infatti, le donne vivono anche con maggiore socialità, praticando hobby interessanti che richiedono relazione, amicizia, interazione, superamento dei propri limiti e un totale rifiuto di ripiegamento su se stesse.
Noia o voglia di rinascita?
Le ragioni che sono alle base di una separazione sono molto diverse e non possono essere generalizzate: in molti casi si tratta di relazioni che si trascinano da anni in attesa che i figli diventino adulti o si allontanino da casa, per avere la libertà di separarsi e ricominciare. In altre situazioni, invece, la routine prende il sopravvento trasformandosi in una noia insuperabile che fa propendere per un allontanamento definitivo.
Secondo il report elaborato dall’Istat, i motivi per i quali una coppia si separa a 60 anni sono profondamente diversi rispetto a quelli degli under 50: a 60 anni si è più maturi, c’è una presa di coscienza delle proprie possibilità e dei desideri da realizzare. Generalmente, ci si sposa a 20 o 30 anni pensando di poter cambiare il proprio partner, si ha l’energia di superare montagne di difficoltà e problemi con la voglia di educare e crescere i figli con grande spirito di sacrificio. Arriva poi il momento in cui ci si trova davanti a un bivio: i figli sono cresciuti e hanno fortunatamente una vita indipendente, la scalata professionale è giunta all’apice ed è più o meno stabile, proprio come la situazione economica. Un altalena di successi e problemi, sconfitte e vittorie che hanno provocato un profondo cambiamento interiore, una voglia di trasformazione e di innovazione sia esteriore che interiore che si manifesta in primo luogo con le persone che sono intorno.
Un evoluzione dovuta all’età? Probabilmente, ma di certo un desiderio di gratificazione e felicità che è talmente forte da far giungere alla determinazione di cambiare vita. Nella maggior parte dei casi, la maturità fa propendere entrambi i coniugi per una decisione condivisa e pacata, senza litigi e contrasti, manifestando i propri sentimenti con coraggio e tranquillità, mantenendo il giusto equilibrio con i figli e i nipoti.
Separarsi a 60 anni: cosa succede dopo tanti anni di matrimonio
Quando i problemi che causano una separazione a 60 anni si trascinano da anni, spesso la coppia ha fatto anche ricorso a una terapia di coppia per recuperare il rapporto oltre a numerosi tentativi di ritrovare l’intesa: strategie fallite e periodi di pace più o meno lunga inesorabilmente finiti nell’oblio e nel fallimento. In realtà, l’aiuto di uno psicoterapeuta può rivelarsi molto utile per ripianare i contrasti e ritrovare la motivazione per ricominciare, purché ci sia volontà da entrambe le parti di trovare una via d’uscita all’empasse nel quale si trovano.
Nel caso in cui gli sposi non riescono a superare la crisi e la separazione resta l’unica via d’uscita, il primo sentimento che si prova è una sensazione di tristezza e frustrazione. Molti, ad esempio, avvertono un senso di fallimento per il matrimonio finito e non riescono a vedere luce alla fine del tunnel, soprattutto la parte che ha subito l’abbandono o non si aspettava tale determinazione. Inizialmente i sensi di colpa possono prendere il sopravvento e anche chi ha preso la decisione tende ad avvertire pesantezza, dubbi e incertezze che si sforzano di combattere con la voglia di ricominciare.
I primi tempi generalmente sono molto difficili perché oltre alla delusione, alla destabilizzazione per il cambiamento e allo sconforto, ci si vede non più giovani ed energici per affrontare il mondo: in tali situazioni la famiglia d’origine può essere molto d’aiuto per sostenere e aiutare a superare la crisi. Secondo lo studio elaborato dal gruppo di psicologici americani sul tema “separazioni a 60 anni”, l’aiuto decisivo per gli over 60 che decidono di rompere il matrimonio arriva dalle sorelle e dai fratelli che si rendono disponibili ad ascoltare, accogliere e aiutare, offrendo sostegno e conforto in ogni occasione.
Dopo i primi mesi di disagio, però, tra i coniugi si allentano le tensioni e il senno prende il sopravvento diventando consapevolezza e presa di coscienza che la separazione è la scelta migliore. Per superare il momento, serve coscienza e ponderatezza, l’aiuto degli amici più cari e tutta la forza d’animo di cui si è dotati. La consapevolezza che a tutti è data una seconda possibilità e un matrimonio finito può significare anche una seconda possibilità.
Ecco, spesso ci si chiede “cosa posso fare a 60 anni per ritrovare le giuste energie“? È necessario pensare alle mille possibilità che la separazione può offrire: libertà, nuovi progetti, cambiamento, crescita interiore ed evoluzione. Le donne, ad esempio, ricominciano a pensare a loro stesse: si iscrivono in palestra, riprendono a uscire con le amiche e a partecipare a viaggi organizzati per realizzare vecchi sogni nel cassetto, oltre a crearsi diversi hobby. Lentamente tornano alla normalità prendendo forza dal lavoro e dall’affetto sincero dei familiari.
Il problema, talvolta, nasce quando i figli non accettano la separazione dei genitori, sebbene adulti e indipendenti. In questi casi la perdita di equilibrio iniziale, dovuta alla fine dell’eterno legame, può avere un peggioramento e allungare i tempi di ripresa di chi ha subito l’abbandono. I figli, intanto, possono sentire un forte disagio causato dal timore di perdere l’idillio della famiglia unita o avvertire la paura di vedere i genitori soffrire, di non avere punti di riferimento forti come in passato e di subire il trauma dei “nuovi arrivati”, rappresentati dai partner dei propri genitori. Per altri figli, invece, vivere la separazione e il divorzio può significare il ritorno disastroso a un passato familiare in continua crisi, ricco di litigi e scontri traumatici che al momento decisivo riaffiorano, portando dolore e sofferenza. È possibile, infine, che gli stessi figli stiano vivendo una separazione con la propria partner divorzio figlio, che gli fa avvertire un doppio disagio.
In questi casi, è bene parlare chiaramente in famiglia, raccontando delle ragioni che hanno condotto alla rottura, ma anche dei progetti di condivisione e rinnovato equilibrio di cui l’intera famiglia beneficierà con il passare dei mesi.
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