Addio saldo e stralcio: quali sono le alternative
Parlare di debiti è sempre un tema delicato, tanto più se ci sono cifre consistenti in ballo, facendo percepire un forte peso sulle proprie spalle. Liberarsi di un’obbligazione a proprio carico può davvero cambiare la vita in modo significativo: per cancellare un debito questo va saldato, ma non sempre la cosa è possibile in quanto il debitore potrebbe non essere in possesso della cifra dovuta. Esistono delle alternative possibili da percorrere sia per quanto riguarda i debiti tra privati, che con l’Agenzia delle Entrate, come il saldo e stralcio, procedura che si verifica quando un creditore decide di accettare un importo inferiore del debito che gli è dovuto, chiudendolo di conseguenza. Si tratta di un accordo tra le parti con cui viene rinegoziato l’importo finale che il debitore dovrà pagare. Scopriamo di seguito nel dettaglio come funziona, le sue alternative e le novità in merito alla rottamazione dei debiti che stanno portando a nuove misure previste nel corso del 2025.
Saldo e stralcio: in cosa consiste
Accordo stragiudiziale svolto senza la presenza di un giudice, il saldo e stralcio permette di estinguere un debito, pagando una somma inferiore rispetto al debito iniziale. Per l’applicazione di questo strumento è necessario che siano presenti due requisiti quali una comprovata impossibilità del debitore di sanare il debito e l’accettazione della procedura da parte di entrambe le parti. Il saldo e stralcio consiste, quindi, in un accordo tra creditore e debitore, con quest’ultimo che corrisponde una somma minore, stralciando una parte consistente dell’importo. Questo permette al debitore di saldare il proprio debito e al creditore di recuperare una somma, evitando di dover mettere in atto procedure esecutive, come pignoramento della pensione, della busta paga o degli immobili. La procedura può essere impiegata solo in presenza di un accordo tra le parti in merito alla cifra da stralciare, decidendo anche la durata del nuovo accordo e la modalità di pagamento.
L’iter di questa misura parte con il debitore che deve raccogliere tutta la documentazione per dimostrare la sua situazione economica, per poi preparare una proposta con l’importo che intende pagare inviandola al creditore e attendendo una sua risposta, dovendo rinegoziare la somma se necessario. In caso di accettazione l’accordo va formalizzato dalle parti. Qualora il debitore non rispetti il nuovo accordo, il creditore può far riferimento al debito originario, riscuotendo così la somma di partenza.
Il saldo e stralcio può essere impiegato in determinati momenti del debito e solo per specifiche tipologie tra cui i debiti con fornitori della propria attività, i prestiti personali con banche e finanziarie, i debiti tra privati e le carte di credito. Sono esclusi dal saldo e stralcio le multe, le sanzioni penali, i debiti da condanne della Corte dei Conti e i debiti con la pubblica amministrazione. In merito ai debiti con l’Agenzia delle Entrate la misura del saldo e stralcio è scaduta a maggio 2022, portando a nuovi orizzonti e provvedimenti.
Saldo e stralcio e le alternative
In alternativa al saldo e stralcio si può ricorrere alla procedura sul sovraindebitamento, prevista dalla Legge 3/2012, rivolta a imprese e privati che versano in difficoltà economica, consentendo di ristrutturare i debiti da pagare. Altre possibilità sono la rateizzazione del debito, suddividendo l’importo dovuto in diverse rate mensili, e la rottamazione delle cartelle esattoriali, con cui pagare i debiti senza interessi di mora e sanzioni. In merito a questo strumento di recente è stato bocciato in Commissione Bilancio della Camera un emendamento proposto dalla Lega, riguardante proprio una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Definita “rottamazione quinquies”, questa sarebbe dovuta essere un’agevolazione fiscale volta ad alleggerire le cartelle esattoriali ed è stata arrestata in quanto avrebbe ridotto troppo le entrate fiscali, non venendo quindi garantita la sua copertura finanziaria. Con questo nuovo emendamento buona parte dei debiti connessi a sanzioni e interessi sarebbe stata estinta.
Nuova sanatoria fiscale 2025
La rottamazione quinquies sarebbe dovuta essere una continuazione della quater prevista dalla Manovra 2023 e volta a sostenere le imprese e i cittadini con debiti verso il fisco, evitando mora, aggio, interessi e sanzioni. Il nuovo emendamento prevedeva per i contribuenti con pendenze debitorie un ripescaggio nel caso di decadimento dovuto a mancato pagamento di una rata prevista dalla quater. L’iniziativa della Lega era volta da un lato ad alleggerire i cittadini dal carico fiscale e dall’altro lato a incentivare il recupero dei crediti. Per evitare ipoteche, pignoramenti e fermi amministrativi coloro che sono alle prese con le cartelle esattoriali da saldare possono attualmente avvalersi della rotazione ordinaria oppure della sospensione legale.
Nonostante la proposta non sia stata approvata, non rientrando nella legge di bilancio 2025, è stato elaborato un altro progetto di legge in discussione durante gennaio: secondo le prime indiscrezioni questo consentirebbe di pagare carichi pendenti riferiti a periodi dal 2000 al 2023 in 120 rate mensili, senza interessi o sanzioni. Oltre al periodo temporale più ampio per i pagamenti, la manovra sul tavolo sarebbe migliorativa rispetto alla quater anche per quanto riguarda ritardi nei pagamenti o scadenze non rispettate. Infatti, se oggi basta una rata mancata per decadere dai termini della manovra, con la nuova proposta il contribuente potrebbe avere una soglia di tolleranza pari a 8 rate non pagate in tempo, però non consecutive. Al momento si pensa che il primo versamento dovrà essere effettuato il 31 luglio 2025. La situazione è in divenire ed è necessario attendere i prossimi mesi per ulteriori sviluppi nel corso del 2025.
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