HACKS: in arrivo la terza stagione della serie comica più premiata del 2024
Il bizzarro rapporto tra una comica boomer sul viale del tramonto e una giovane autrice woke cancellata da internet è al centro di una serie politicamente scorretta e decisamente irriverente
In attesa del terzo capitolo, su Netflix sono disponibili le prime due stagioni
È stata premiata agli ultimi Emmy Awards come la migliore serie comica del 2024 imponendosi sulla favoritissima “The Bear”. E del resto non poteva essere altrimenti per Hacks che, raccontando il bizzarro rapporto tra una leggendaria comica di Las Vegas sul viale del tramonto e un’autrice venticinquenne woke cancellata da internet per via di uno scomodo tweet, ha tenuto banco tra i palinsesti a stelle e strisce – e non solo – alzando l’attesa per il debutto in Italia della sua terza stagione. La serie, ideata come le due precedenti (disponibili su Netflix) dall’italiana Lucia Aniello insieme a Paul W. Downs e a Jen Stasky – che hanno ricevuto l’”Outstanding Writing for a Comedy Series” ai Premi Usa delle serie tv-, è interpretata da Jean Smart che, a 73 anni, ha vinto l’Emmy come migliore attrice comica, e dalla giovane Hannah Einbinder. Ma quali sono le ragioni di un tale successo? Un riuscito dramedy, ovvero un mix tra damma e commedia, sullo sfondo di una Las Vegas decadente e malinconica in cui la conflittualità tra le due protagoniste lascia spazio alla satira sul mondo dello spettacolo e alla gogna mediatica che colpisce chi, inavvertitamente, non ne rispetta le regole. E molto altro ancora. Leggere – e guardare – per credere!
LA TRAMA: LE PRIME DUE STAGIONI DI HACKS
Il significato del termine “hacks”, calato nel contesto della serie, identifica chi scrive cose di poco conto, senza valore, che è un po’ quello che è costretta a fare Ava Daniels, un’autrice alla ricerca disperata di un’occupazione dopo che ha perso la sua credibilità per un tweet infelice che l’ha fatta sparire dai radar. La giovane accetta controvoglia di incontrare la comica Deborah Vance che, a causa di una battuta d’arresto nella sua cinquantennale carriera stellare, è a sua volta alla ricerca di una sceneggiatrice per portare un po’ di freschezza al suo repertorio e trovare così nuovo pubblico. Se il primo incontro tra le due sarà esplosivo e poco promettente per il futuro, la conoscenza reciproca si rivelerà decisamente spassosa e renderà scoppiettante l’ingresso della strana coppia nello showbiz americano.
TUTTI PAZZI PER HACKS!
Partendo da un plot apparentemente leggero, Hacks ha aperto una finestra sul contrasto generazionale, che fa sorridere ma soprattutto pensare, oltre a toccare argomenti attuali e divisivi per un risultato finale godibilissimo e, soprattutto, intelligente. Nella serie c’è spazio, infatti, per un corollario di tematiche attuali che vanno dalla misoginia del mondo dello spettacolo americano alla cancel culture fino alla ricerca ossessiva della provocazione ad ogni costo passando per lo stigma sociale e professionale che colpisce i boomer. Non mancano i riferimenti alla cultura pop americana, da Rachel Maddow a Harvey Weinstein, e la descrizione dell’universo femminile schiacciato dal maschilismo imperante a Hollywood. Hacks è poi uno dei rari casi di serie tv che racconta la vita di una over60, particolare non trascurabile tanto che gli stessi showrunner hanno avuto difficoltà a far accettare una protagonista un po’ avanti con l’età…Hacks piace perché è tutto quello che non ci si aspetta da una serie tv, a cominciare dalle due protagoniste, lontane dalla femminilità convenzionale ma, al contrario, eccessive e sguaiate, insopportabili e maleducate, del tutto prive di freni inibitori. Ma sempre, assolutamente geniali!
IL TERZO CAPITOLO DI HACKS
In attesa di conoscere su quale piattaforma sbarcherà la terza stagione di Hacks, le anticipazioni che arrivano dall’altra parte dell’oceano, trailer compreso, parlano di una ripresa dei rapporti lavorativi tra Deborah e Ava al punto che l’attrice sembrerebbe essere in lizza per la conduzione uno dei più celebri talk show serali della tv americana, quelli solitamente di appannaggio di conduttori maschili. Ma la possibile conquista del palco creerà nuove tensioni tra le due protagoniste. Comicità e disincanto, un mix irresistibile e decisamente esilarante che promette – e i premi lo certificano – di proseguire anche nei prossimi, attesissimi episodi.
JOAN RIVERS, L’ICONA DELLA COMICITÀ USA CHE HA ISPIRATO LA SERIE
Il personaggio di Deborah Vance è ispirato a Joan Rivers, icona della comicità statunitense scomparsa nel 2014, celebre per il suo spirito caustico e per i business sviluppati parallelamente alla sua attività sul palcoscenico. Americana di origini ebree, tra gli anni Cinquanta e i Sessanta si affermò nello spettacolo a stelle e strisce prima come comparsa tv e poi come stand up comedian facendo faville in un mondo ancora dominato da maschi. Il suo stile pungente e spesso controverso che non lesinava battute a sfondo sessuale, si rivelò il lasciapassare per il successo tra spettacoli on the road per gli Stati Uniti e perfino un late night show. Sempre al centro dell’attenzione tanto per le sue uscite discutibili che per alcuni tratti della sua personalità, compresa l’ossessione per la chirurgia estetica, Jane coltivò un gusto pungente nel bacchettare usi e costumi delle star di Hollywood riassunto nel suo celeberrimo programma tv “Fashion Police”. A un certo punto l’artista si riciclò nel campo delle televendite, lanciando una sua propria linea di gioielli sul canale QVC e attirandosi così le critiche di parecchi suoi colleghi. La verità è che Joan Rivers faceva esattamente quello che aveva in testa di fare: era un assolutista della risata; aveva un talento viscerale e sarcastico, spesso rivolto contro sé stessa; possedeva un umorismo becero che, in realtà, non era che una corazza per sopravvivere in un mondo che le era stato sempre ostile e che lei metteva alla gogna con il sorriso.
LE ATTRICI, JEAN SMART E AVA DANIELS
Deborah Vance è interpretata da Jean Smart, classe 1951 di Seattle, che, dopo anni in ruoli di guest e supporting nelle principali serie tv americane -tra “Frasier”, “Samantha chi?”, “Watchman”, “Omicidio a Easttown” e “Quattro donne in carriera” -è riuscita a valorizzare il suo talento grazie ad Hacks aggiudicandosi ben 4 Emmy, un Golden Globe e due SAG Awards. Diverso il discorso per Hannah Einbinder, la giovane Ava Daniels, al suo primo ruolo da co-protagonista dopo una gavetta come stand up comedian. Il mix tra sufficienza e fragilità che porta sullo schermo si è rivelato perfettamente in armonia con l’irruenza grandiosa e affilata di Jean Smart. Se le due attrici protagonisti sono eccezionali nel tracciare il ritratto di due donne sole e disperate ma ben decise a risalire la china, i comprimari non sono da meno, tra assistenti gay, personaggi disturbati e familiari pieni di pretese.
E ora non resta che cominciare il conto alla rovescia per scoprire che cosa riserverà la terza stagione di Hacks in arrivo!
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