Morirai con dolore
L’Alabama testa un nuovo metodo di esecuzione capitale considerato una tortura.
Kenneth Eugene Smith è stato il primo statunitense messo a morte mediante il metodo dell’ipossia da azoto. Questo metodo, chiamato anche “la maschera della morte” e abbandonato persino nella pratica veterinaria, è considerato da molti alla stregua della tortura per le modalità e per l’alto rischio di non provocare subito il decesso ma ictus e stati vegetativi.
“Premesso che nessun metodo di esecuzione è indolore o incruento, qui è stato raggiunto un livello peggiore” – ha dichiarato Riccardo Noury, il portavoce di Amnesty International Italia, – “Smith è stato una cavia per testare un nuovo metodo che, inspiegabilmente, la Corte suprema non ha considerato incostituzionale ai sensi dell’Ottavo emendamento, che vieta le pene crudeli. Pompare azoto per molti minuti per togliere ossigeno è una cosa terribile, una sofferenza atroce. Sembra quasi che la Corte abbia deciso di vedere come andava a finire con Smith per poi, eventualmente, vietare esecuzioni successive. Un esperimento nell’esperimento, dunque”.
Condannato per aver ucciso nel 1988, su commissione, la moglie di un pastore protestante che ne voleva incassare l’assicurazione sulla vita, Kenneth Eugene Smith era rinchiuso nel braccio della morte dal 1996 fino alla definitiva condanna, poi riconvertita in ergastolo e di nuovo trasformata in esecuzione capitale da un giudice monocratico, ribaltando la decisione di una giuria.
“Dopo l’annullamento della prima condanna a morte”, ha aggiunto Riccardo Noury, “Smith era stato nuovamente condannato alla pena capitale su decisione del giudice che aveva ignorato il parere, 11 contro uno, della giuria favorevole a salvarlo: una prassi poi messa fuorilegge, ma non retroattiva. Ma non basta: 14 mesi fa era stato immobilizzato su un letto in attesa di un’iniezione letale”. Smith, infatti, era già sopravvissuto alla prima condanna a morte nel 2022, quando per ore gli addetti all’esecuzione avevano tentato di somministrargli l’iniezione letale senza riuscire a trovare la vena, cercandola per ore sulle braccia e persino sul collo.
L’Alabama ha introdotto il metodo dell’ipossia da azoto nel 2018, così come Oklahoma e Mississippi, nel tentativo di trovare un’alternativa alla carenza di iniezioni letali. Sempre più case farmaceutiche, infatti, non vogliono più legare il proprio nome a questa pratica letale. Alla ricerca di alternative, altri stati americani hanno sperimentato un metodo contro il quale si sono espressi scienziati ed esperti delle Nazioni Unite, equiparandolo alla tortura: un trattamento inumano e degradante, così crudele da non essere inflitto nemmeno agli animali.
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