Ipertrofia prostatica benigna
L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) o adenoma prostatico è una malattia piuttosto comune negli uomini soprattutto di età superiore ai 60 anni, fase in cui l’incidenza si attesta intorno al 70% per raggiungere l’80% negli ottantenni. Ma di che cosa si tratta? L’IPB è un fisiologico aumento della ghiandola prostatica dovuto all’avanzare dell’età.
Non sottovalutare i sintomi e fare prevenzione
All’inizio l’ingrossamento della prostata può non dare alcun sintomo oppure può provocare disturbi di vario tipo che vanno dalla necessita di urinare con urgenza e/o spesso a difficoltà a iniziare la minzione.
Secondo quanto raccomandano gli esperti, in presenza di sintomi sospetti è sempre preferibile fare una visita urologica e misurare anche il PSA, l’antigene prostatico specifico, un esame consigliato a tutti gli uomini a partire dai 50 anni o anche prima se c’è una familiarità con la malattia.
Sebbene oggi molti urologi screditino il PSA come effettivo marcatore del tumore alla prostata, tale esame ha comunque una funzione importante. Un suo aumento nel tempo, infatti, può indicare la presenza di un carcinoma prostatico. La conferma, però, si può avere solo con la biopsia. Occorre fare molta attenzione perché il tumore alla prostata è il tumore maschile più frequente; ogni anno sono più di 35mila le nuove diagnosi. Avere parenti stretti che hanno avuto il tumore della prostata aumenta di ben undici volte il rischio di svilupparlo. Ecco perché la prevenzione attraverso la diagnosi precoce è l’arma migliore che abbiamo a disposizione affinché si possa intervenire prima che si corra il rischio che l’ipertrofia prostatica da benigna possa trasformarsi in un tumore maligno.
Prevenire il disturbo con l’attività sessuale
Tra il 15 e il 30% dei soggetti colpiti da ipertrofia prostatica benigna lamentano i sintomi di cui abbiamo fatto cenno. L’incontinenza urinaria, l’urgenza di recarsi in bagno diverse volte durante la notte (nicturia), la perdita o gocciolamento di urina e la difficoltà minzionale sono tutti sintomi che impattano notevolmente sulla qualità di vita e possono andare a inficiare anche l’attività sessuale.
Ecco allora che serve giocare d’anticipo, ovvero prima che l’ipertrofia sia già manifesta. Gli esperti della Società italiana di andrologia e medicina sessuale (Siams) sostengono che una frequente e soddisfacente attività sessuale si correla con maggiori livelli di testosterone prodotto dall’organismo che, a loro volta, si associano a una miglior salute complessiva. In particolare, pare esserci un rapporto diretto tra attività sessuale e benefici per la salute nell’uomo per quanto riguarda proprio la ghiandola prostatica.
Nello specifico i ricercatori dell’Australian Centre for Sexual Health di Sydney hanno analizzato i risultati di un grande studio statunitense che ha seguito per circa trent’anni 50mila specialisti in discipline medichecon un’età compresa tra 46 e 81 anni al momento dell’inclusione nella ricerca: lo Health Professionals Follow-up Study.
Ebbene, dall’analisi di questo studio è emerso che, tra i benefici per la salute dell’attività sessuale costante, va annoverata anche la maggior frequenza di eiaculazioni, che sarebbe associata a un minor rischio di problemi alla prostata e, in particolar modo, di carcinoma prostatico.
Alimentazione vegetale e attività aerobica
Sempre in tema di prevenzione, e come si consiglia per moltissime altre malattie o disturbi, un aspetto fondamentale per la salute in general è rappresentato dalla corretta alimentazione e dalla pratica di una giusta quota di attività sportiva.
Per quanto riguarda l’ipertrofia prostatica, la dieta migliore per evitarla si basa su un elevato consumo di frutta e verdura, sulla limitazione di cibi grassi, carni rosse e assunzione di alcol.
Per chi già ne affetto e per ridurre le dimensioni della prostata, l’alimentazione dovrà essere prevalentemente vegetale (carota, zucca, zucchine, finocchio, cavolo, cicoria, rape e radici), dovrà comprendere la soia (pare funga da ottimo antidoto) e basarsi sul consumo di cibi ricchi di antiossidanti tra cui il pesce azzurro che, grazie ai suoi Omega 3, esercita un effetto antinfiammatorio naturale, crema di riso integrale e olio extravergine di oliva.
Si consiglia sempre di affidarsi al proprio medico curante che dovrà agire in sinergia con un esperto nutrizionista che costruisca un piano alimentare su misura per il paziente.
Per contenere le minzioni notturne, si consiglia di non bere troppa acqua o liquidi alla sera e cercare di svuotare sempre la vescica valutando se il vuotamento risulta migliore da in piedi o da seduti.
Anche la pratica di attività aerobiche come jogging, trekking o nuoto ovvero tutte quelle attività che migliorano la resistenza allo sforzo, il ritmo respiratorio e la frequenza cardiaca pare avere effetti benefici per chi soffre di problemi alla prostata.
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.