Un mutuo over 70? Possibile ma non scontato
Può capitare anche dopo l’età della pensione di aver bisogno di liquidità extra per una necessità, un progetto, un aiuto a un familiare. Ma mentre un giovane lavoratore ha ampio accesso a un mutuo perché, nonostante possa essere minimo il suo capitale finanziario, garantisce per lui il suo capitale umano fatto di future entrate, nel caso di un mutuo richiesto da un pensionato banche e finanziarie sono più restie.
Non esiste un vero limite di età, ma è consuetudine che un mutuo venga concesso fino a una certa età massima del richiedente, in genere tra i 70 e gli 80 anni, non all’atto della richiesta, bensì al momento del pagamento dell’ultima rata. Il perché è presto detto.
Per quanto tutto il mondo guardi ai dati demografici puntando il dito all’innalzamento continuo dell’aspettativa di vita, raddoppiata nel giro di un secolo e prevista in ulteriore aumento (c’è chi fa piani per quando vivremo 120/130 anni), le banche e le finanziarie guardano al decremento della sopravvivenza da una certa età in poi rispetto all’età giovanile. Non è una scoperta. Ma siccome sono loro a prestare il denaro è legittimo che si preoccupino che il mutuatario sia ancora in vita quando dovrà esaurire il suo debito.
E’ possibile accendere un mutuo dopo i 70 anni?
Un nuovo mutuo a 70 anni non si fa, o si fa per importi contenuti e per tempi contenuti, massimo 10 anni, con rate pesanti e ravvicinate per bruciare i tempi. E con la garanzia di una copertura assicurativa, una polizza vita. La domanda è quale compagnia di assicurazione assicura la vita di chi ha passato i 70 anni? A quali costi? Se non è la polizza vita, la garanzia può essere l’avallo di un familiare più giovane, in genere un discendente erede, che però fungendo da garante si assume il rischio che rifiuta l’ente finanziario.
Un’alternativa studiata proprio per le persone anziane è il mutuo vitalizio, che viene erogato al proprietario di un immobile obbligatoriamente over 65 dietro accensione di un’ipoteca. Non sarà il proprietario a dover restituire il prestito o gli interessi. Anche in questo caso, è l’erede più giovane la pedina di svolta, il quale, al decesso del proprietario dell’immobile, può decidere di riscattare l’appartamento o lasciare che la banca si incarichi di venderlo. Una volta dedotto dal ricavato il debito e le spese (occhio perché i tassi di interesse sono decisamente alti), l’eventuale eccedenza va all’erede.
Le clausole per l’approvazione del mutuo vitalizio richiedono che l’immobile abbia un valore superiore a 75 mila euro e si trovi in un centro abitato con più di 20.000 abitanti. Il finanziamento è pari in genere alla metà del valore della casa; ma più anziano è il richiedente, maggiore è l’importo accordato (perché si accorcia la sua speranza di vita residua). Un po’ la stessa cosa che accade nel caso della vendita della nuda proprietà, che è un altro modo di ottenere un prestito, cedendo la proprietà fisica della casa ma mantenendo il diritto vitalizio ad abitarla. Anche in questo caso il valore riconosciuto all’immobile è sempre piuttosto basso proprio per l’incognita che la durata della vita del residente rappresenta. Può essere vantaggioso a un’età già piuttosto anziana o su proprietà di prestigio, dove consente un realizzo meno risicato con il quale integrare il proprio reddito da pensione o da lavoro.
Un pensionato Inps ha qualche chance
Oppure un’altra possibilità è la richiesta mutuo per pensionati Inps (o Inpdap per gli ex dipendenti pubblici), un finanziamento a tassi agevolati accessibile solo ai pensionati iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali o un prestito con cessione del quinto della pensione, durata massima 10 anni e tassi fissi più vantaggiosi rispetto alla media del mercato, grazie alle convenzioni stipulata dall’INPS con alcune banche e finanziarie.
Secondo il sito Calcolo Rata Mutuo.org, le banche più “generose” sul piano di mutui concessi a persone anziane sono Unicredit (fino a 80 anni alla scadenza), Intesa San Paolo (fino a 85 anni alla scadenza), BNL (fino a 90 anni alla scadenza).
Fate una simulazione della vostra possibilità di credito e di come questa varia al variare dell’età. Un passo in più verso la consapevolezza finanziaria.
Photo by Barbara Horn on Unsplash
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