Virus influenzale e Covid 19 riducono la riserva di Nad+
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Come reintegrarlo e perché è così importante
Già in precedenza abbiamo parlato del metabolismo, del ruolo che il suo corretto funzionamento ha nell’invecchiamento biologico e nelle patologie croniche ad esso legate, e di come queste siano fortemente collegate a dismetabolismi e a uno stato infiammatorio latente.
Per chi non lo ricordasse, il metabolismo è l’insieme delle reazioni chimiche, coadiuvate da enzimi e ormoni, che consentono al nostro organismo di trasformare gli alimenti in energia necessaria per il funzionamento delle nostre cellule e dei nostri organi. Come detto ancora meglio in un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Metabolism, il metabolismo è quel processo che trasforma ciò che mangiamo, in tutto quello che siamo e facciamo.
In particolare, il metabolismo si distingue in diversi tipi di funzioni: catabolismo che è la fase di “smontaggio” delle macro-molecole presenti negli alimenti (carboidrati, proteine, lipidi, sali minerali, vitamine) in micro-molecole che il nostro organismo utilizza per produrre energia. Queste micro-molecole vengono immagazzinate durante un’altra fase del metabolismo, chiamata anabolismo, in modo che nel momento in cui dovessimo aver bisogno di un surplus di energia, rispetto a quella necessaria per sopravvivere e respirare, magari per uno sforzo fisico o una performance sportiva, possiamo accedere a una scorta utile.
Ciò che meno facilmente si sa è che un ruolo centrale nel corretto funzionamento del nostro metabolismo e delle nostre funzioni immunitarie lo svolge il NAD+ (Nicotinamide Adenina Dinucleotide), bio-molecola e coenzima la cui scoperta risale a 90 anni fa che interviene nell’attività di più di 200 proteine enzimatiche, giocando un ruolo importante nella riparazione del DNA, nel funzionamento delle cellule immunitarie e nell’invecchiamento. La quantità di NAD nel nostro organismo diminuisce infatti con l’invecchiamento.
Ma non è tutto, il NAD+ è anche responsabile della attivazione delle Sirtuine, i geni della longevità.
NAD, Glutatione e virus
Quanto detto finora sottolinea la grande importanza del NAD+ per il nostro benessere e per contrastare l’invecchiamento.
Quello che alcuni studi stanno indagando, ivi incluso l’articolo già citato comparso su Nature Metabolism, con primi incoraggianti risultati, è la definizione del ruolo del NAD+ nella reazione immunitaria di contrasto ai virus influenzali e al Sars-CoV-2. “Nel caso dei coronavirus il NAD+ cellulare diventa una specie di campo di battaglia nel quale il sistema immunitario e il virus si combattono per avere la meglio” (Viral infection as an NAD+ battlefield | Nature Metabolism).
In seguito alla comparsa di questi virus il nostro organismo mette in atto una risposta infiammatoria con funzione antivirale che in pazienti anziani può sfociare in una cosiddetta “tempesta citochinica”, cioè una reazione immunitaria esagerata addirittura controproducente, responsabile di danni ai tessuti e agli organi coinvolti, potenzialmente addirittura fatale.
Nei soggetti non anziani, la risposta infiammatoria spontanea del nostro sistema immunitario davanti ai virus influenzali e ai Coronavirus e gli effetti degli stessi virus tendono ad attivare un maggior consumo di NAD+ che rischia di ridurre i suoi livelli fino a una condizione di carenza che, come conseguenza, può provocare disfunzioni metaboliche.
Quindi la quantità di NAD+ diminuisce con l’invecchiamento a causa dei dismetabolismi che lo provocano e in presenza di alcuni virus. Inoltre, bassi livelli di NAD+ sarebbero associati anche a insufficienza cardiaca e neurodegenerazione periferica o centrale.
Secondo un altro studio pubblicato su Advanced Science, i pazienti ammalati di Covid 19 sono soggetti a una serie di disfunzioni metaboliche (e mitocondriali) a causa della diminuzione di NAD+ e Glutatione (un potente antiossidante). L’integrazione alimentare dei precursori di queste due sostanze (carnitina, N-acetilcisteina, nicotinamide riboside e serina), in aggiunta alla normale terapia antivirale, accelererebbe, secondo lo studio, la guarigione clinica, tanto da incoraggiarne l’adozione nel trattamento di altri virus a rischio di complicazioni respiratorie, con potenzialità di rappresentare un nuovo approccio antivirale.
Perché integrare con precursori e non direttamente con le molecole di NAD+ e Glutatione?
Alcune molecole di cui il nostro organismo ha necessità, come per esempio il Glutatione, hanno dimensioni che ne rendono difficile l’assorbimento. Per questo si preferisce fornire, attraverso nutraceutici specifici, i precursori di queste sostanze, ovvero le materie prime di cui le nostre cellule possono servirsi per costruirle da sé. In pratica, un po’ come fornire la canna da pesca anziché il pesce.
Di fatto i precursori sono, quindi, molecole utili per costruire altre molecole, ma con una più alta bio-disponibilità, ovvero una forma in grado di bypassare le barriere bio-cellulari che impediscono l’assorbimento delle molecole originali nella loro forma pura, facendo arrivare una maggiore percentuale del nutriente al flusso circolatorio per essere utilizzato a livello sistemico. Demandare il compito di produrre le sostanze necessarie alle nostre cellule, fornendo loro i mattoncini per costruirle, permette anche di evitare sovradosaggi. Le cellule infatti usano ciò che serve loro senza produrne più del necessario e le materie prime eventualmente in surplus vengono eliminate. Eccessi di vitamine e nutrienti possono essere infatti tanto dannosi come la loro carenza.
Sintesi utile
Da questo articolo abbiamo quindi imparato/ricordato che:
- L’invecchiamento biologico e le patologie croniche che porta con sé sono il frutto di una serie di dismetabolismi e di uno stato infiammatorio cronico latente;
- A presiedere il buon funzionamento del metabolismo e la risposta antinfiammatoria due molecole, il NAD+ e il Glutatione;
- Dismetabolismi e risposta infiammatoria tendono a diminuire la scorta di NAD+ e Glutatione;
- Ma anche i virus che attaccano le vie respiratorie e lo stesso Covid 19 tendono a ridurre la presenza di NAD+ e Glutatione nel nostro organismo;
- Secondo recenti studi, un’integrazione alimentare dei precursori di NAD+ e Glutatione, in aggiunta alla terapia standard a base di antivirali, porta a velocizzare il recupero clinico in casi di Covid 19;
- I precursori sono il modo per aumentare i livelli di NAD+ e Glutatione, ovvero materie prime ad alta biodisponibilità di cui le nostre cellule si avvalgono autonomamente per l’autoproduzione di quanto NAD+ e Glutatione sono necessari, quando sono necessari.
SoLongevity consiglia CellFasting per l’integrazione dei precursori di NAD+ e Glutatione
SoLongevity ha sviluppato CellFasting, basato sulla formula brevettata GluReNAD, un nutraceutico in grado di reintegrare i livelli di NAD+ e di Glutatione proprio fornendo i loro precursori, in modo che l’organismo possa “costruirsi” da solo queste molecole nelle quantità necessarie per ristabilire un equilibrio nello stress ossidativo, evitando così anche il rischio di eccessi controproducenti.
CellFasting aiuta a ritrovare un ottimale livello energetico e di funzionalità metabolica grazie alla combinazione di 2 brevetti e di una formula ad alta disponibilità. La formula in particolare interviene su determinati processi di metabolismo cellulare che sono soggetti ad alterazioni in caso di livelli anormali di Colesterolo, Trigliceridi e Glicemia.
CellFasting è un NAD booster, una nuova classe di principi attivi di derivazione naturale, in grado di promuovere nell’organismo la produzione di NAD+.
CellFasting promuove:
- Riduzione Stress Ossidativo
- Riduzione Infiammazione sistemica
- Miglioramento dei livelli energetici
- Riduzione di peso con regimi ipocalorici
- Miglioramento parametri metabolici
ed è particolarmente indicato in caso di:
- Sindrome Metabolica
- Pre-diabete
- Diabete
- Dislipidemia
- Sindrome premestruale
- Affaticamento e disturbi da Long Covid.
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