Anche gli occhi invecchiano: come dobbiamo proteggerli
Quando ci guardiamo allo specchio e scrutiamo il nostro viso, ci preoccupiamo dei segni che sono causati dal passare del tempo e cerchiamo di contrastarli con vari tipi di trattamenti.
Purtroppo non usiamo la stessa attenzione e la stessa cura per gli occhi. Eppure, come la nostra pelle perde compattezza e come si deteriorano gli altri organi del nostro corpo, così anche gli occhi invecchiano con l’avanzare dell’età.
I disturbi della vista, però, come del resto quelli dell’udito, vengono spesso considerati come normali in chi sta invecchiando. Di conseguenza non si presta la giusta attenzione a quelle manifestazioni che in realtà sono delle vere e proprie patologie e che spesso possono essere invalidanti. La conferma viene dai risultati di una ricerca promossa dalla Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, IAPB, resi noti nell’ottobre scorso. Il quadro che emerge è molto preoccupante: le persone over 65, che sono state visitate, credevano di vedere bene, ma, in realtà, presentavano segni iniziali di patologie della vista molto gravi. La conclusione dello studio mette in risalto la gravità della situazione visiva in Italia: il 20% degli over 65 ha un problema di vista, ma non lo sa.
In questo articolo vogliamo, perciò, individuare le principali malattie oculari che insorgono con l’avanzare dell’età e suggerire alcune misure preventive per ridurne il rischio e salvaguardare la salute degli occhi.
Presbiopia: cos’è e come curarla
Verso i 40 – 45 anni, un bel giorno, ci si accorge di non leggere più bene come prima: stiamo diventando presbiti. Il nostro occhio, cioè, ha perso la capacità di mettere a fuoco gli oggetti più vicini.
La presbiopia è un difetto visivo irreversibile ed è causato dal progressivo indurimento del nucleo del cristallino, cioè della lente naturale che si trova all’interno dell’occhio e che mette a fuoco le immagini sulla retina. Con l’avanzare dell’età il nucleo del cristallino perde acqua, per cui gradualmente comincia ad indurirsi ed a diminuire la sua capacità accomodativa.
Il più delle volte la reazione è quella di allontanare il testo dagli occhi, allungando le braccia, oppure di portare l’oggetto, che non vediamo bene, vicino ad una fonte luminosa e così si cerca di andare avanti. E’ un comportamento, però, che ha poco senso. Perché dobbiamo sopportare una visione sfocata, strizzare l’occhio frequentemente e magari accettare anche il mal di testa, quando basterebbe andare dall’oculista?
Anche se la presbiopia, proprio perché dipende da un problema fisiologico legato all’invecchiamento dell’occhio, non si può prevenire, può essere, però, corretta facilmente con le lenti. Bastano infatti gli occhiali da lettura per poter svolgere come prima tutte le normali attività quotidiane.
La cataratta: un disturbo oculare molto diffuso tra le persone anziane
Con l’avanzare dell’età il cristallino non solo si indurisce, come abbiamo già detto, ma anche diventa opaco a causa dell’aggregazione e dell’ossidazione delle proteine al suo interno. La sua progressiva opacizzazione causa la cataratta. Si tratta di un disturbo che colpisce la maggior parte delle persone anziane (la sua incidenza aumenta infatti del 40% dopo i 45 anni) e, se non si interviene, comporta la progressiva perdita della vista.
E’ importante, perciò, non aspettare, ma andare il più presto possibile dallo specialista. Oggi le nuove tecnologie permettono, infatti, il rapido recupero della vista con un semplice intervento chirurgico, eseguito in anestesia locale, che consiste nella sostituzione del cristallino con una nuova lente intraoculare.
Glaucoma: una patologia dell’occhio subdola e da non sottovalutare
Un’altra patologia tipica dell’età anziana è il glaucoma, che è causato da un aumento della pressione endoculare. Noto come “il ladro silenzioso della vista”, è asintomatico nelle sue fasi iniziali. In fase avanzata, però, genera un danno irreversibile al nervo ottico, che a sua volta è responsabile del calo progressivo della vista, a partire dalla parte laterale del campo visivo. Con il peggioramento della malattia anche la visione centrale viene compromessa ed a quel punto c’è poco da fare.
Se però si interviene nella fase iniziale del glaucoma, si può ridurre o tenere sotto controllo la pressione oculare con l’uso di colliri. Qualora questa terapia non fosse sufficiente, c’è comunque la possibilità di intervenire chirurgicamente ed in alcuni casi anche con trattamenti parachirurgici (tipo laser).
Dopo i 40 / 50 anni è perciò indispensabile sottoporsi periodicamente ad una visita oculistica. Solo così si può fermare l’eventuale esordio di questa subdola malattia e curarla in tempo. Le previsioni, peraltro, sono impietose: si stima, infatti, che entro il 2050 i casi di glaucoma aumenteranno del 200% .
Il distacco del vitreo dell’occhio non deve generare preoccupazione, ma attenzione alla retina
Generalmente tra i 45 ed i 65 anni, può capitare di vedere improvvisamente delle mosche volanti o delle ragnatele. La prima reazione è quella di allontanarle con le mani o di sciacquarsi gli occhi. Ma è tutto inutile! Il problema, infatti, non è fuori, ma dentro l’occhio. Si tratta del distacco del vitreo.
Il corpo vitreo è una sostanza gelatinosa e trasparente. E’ composto per il 99 per cento da acqua ed, in minima percentuale, da potassio, bicarbonati, zucchero e acido ascorbico. Occupa la cavità oculare tra il cristallino e la retina, a cui aderisce nella parte posteriore. In pratica il vitreo, oltre ad essere un importante mezzo di refrazione, tiene la retina aderente al fondo oculare e le fa arrivare le sostanze nutritive. Con il tempo, però, questa struttura gelatinosa tende a liquefarsi, per cui si condensa, si restringe e si separa dalla retina.
Generalmente il distacco del vitreo non comporta conseguenze patologiche e le “mosche volanti” tendono poi a ridursi, anche se non scompaiono del tutto.
E’ consigliabile, comunque, andare sempre da un oculista, per accertarsi che non ci siano delle complicazioni. Qualche volta, infatti, il distacco del vitreo può causare anche il distacco della retina.
La retina è la membrana del bulbo oculare interno che ha la funzione di captare i segnali luminosi provenienti dall’esterno e di trasformarli in immagini. E’ quindi comprensibile che il suo distacco sia pericoloso, perché può comportare la perdita progressiva della vista.In questo caso si deve intervenire nel più breve tempo possibile o con il laser o chirurgicamente.
Anche nel caso di distacco di retina, quindi, la prevenzione dei danni funzionali dipende dalla tempestività con cui si interviene.
Pur essendo una patologia diffusa dopo i 50 anni, non è ancora conosciuta. E’ quindi fondamentale parlarne ed informare sull’importanza della sua diagnosi precoce. Solo se ci si accorge in tempo, infatti, si può rallentarne il decorso e talvolta anche bloccarlo.
Dobbiamo dire, però, che non è facile accorgersi subito del disturbo, essendo il suo decorso piuttosto lento nelle fasi inziali. Quando viene percepito, purtroppo, può essere tardi. Di conseguenza la sola arma vincente, anche nel caso della degenerazione maculare, è il controllo periodico dall’oculista. Lo specialista è in grado, infatti, con il semplice esame del fondo dell’occhio, di individuare i segni della malattia anche prima della comparsa dei sintomi. Le terapie odierne, tra cui dei nuovi farmaci che vengono somministrati con iniezione intravitreale, permettono, poi, di ridurre la gravità della malattia.
E’ opportuno sapere che, nel caso della degenerazione maculare, l’età non è l’unico fattore di rischio, ma lo sono anche l’ipertensione, l’obesità, il diabete, l’iperlipidemia (l’aumento dei livelli dei grassi o lipidi nel sangue). Questa consapevolezza deve, perciò, indurre chi è affetto da una o più tra le patologie elencate ad una maggior sorveglianza della salute degli occhi.
Come prevenire le malattie oculari legate all’età
Da quanto si è detto emerge chiaramente che dopo i 40 / 50 anni la prevenzione più efficace per la salute degli occhi consiste nel controllo periodico dall’oculista. Abbiamo ribadito, infatti, che solo la diagnosi preventiva dello specialista permette di conservare la vista e, nel caso di patologie gravi, di rallettarne ed anche di fermarne il decorso.
Dopo i 40 / 50 anni è consigliabile, perciò, sottoporsi ad una visita oculistica, con controllo del fondo oculare, almeno una volta all’anno, se non emergono particolari disturbi che richiedono invece una maggiore attenzione e trattamenti specifici.
Oggi per fortuna abbiamo degli strumenti all’avanguardia che permettono di diagnosticare anche quelle patologie che fino a qualche anno fa erano di difficile comprensione. Questi progressi facilitano, ovviamente, dei percorsi di cura mirati e spesso anche personalizzati.
Benché alcuni problemi visivi legati all’invecchiamento siano inevitabili, non è detto, però, che non si possano prevenire o ridurre, adottando alcune misure semplici, ma molto importanti:
- mantenere uno stile di vita sano che comprenda anche una dieta equilibrata e l’esercizio fisico
- limitare il consumo di alcool ed evitare di fumare
- controllare la pressione sanguigna, perché rimanga nei limiti normali. La pressione alta, come si è visto, è un fattore di rischio anche per la degenerazione maculare legata all’età
- seguire con regolarità le cure prescritte dall’oculista
- indossare occhiali solari che proteggono gli occhi dai raggi UV
- non dormire con le lenti a contatto
- ridurre l’affaticamento della vista dovuto al computer, avendo l’accortezza di staccarsi dall’apparecchio ogni 20/30 minuti
- non guardare la tv per tanto tempo di seguito, ma fare una pausa ogni tanto.
Essere informati permette di affrontare con consapevolezza ed anche con serenità le sfide della vita e soprattutto non dimentichiamo che la prevenzione e la cura di qualunque malattia, quando viene affrontata al suo esordio, consentono di recuperare la salute o di ridurre la gravità dei danni.
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