La lunga estate di Scicli
Il Centro Storico di Scicli, dal 2002 nella World Heritage List dell’Unesco, è intatto e monumentale. La città, che fu ricostruita in stile tardo barocco dopo il terremoto del 1693, offre un panorama sontuoso e vario che dalla piana si inerpica sulle colline fino alla chiesa di San Matteo, al convento del Rosario e a quello della Croce, definiti da Elio Vittorini «acropoli del Settecento». Un’architettura spesso spontanea, armoniosa, tessuta di scale scoscese e strade in salita con i quartieri distribuiti in una geografia articolata di canaloni scavati dalle fiumare che si aprono su un’ampia piana fino alle ripide pareti di Chiafura, dove le grotte carsiche, un tempo sepolcri trasformati in abitazioni, sono state abitate fino agli anni Cinquanta.
Scicli: Montalbano lavora qui
Oggi si visitano accompagnati dai ragazzi, volontari delle Vie dei Tesori. Molti scorci della città sono diventati familiari per la fiction televisiva sul Commissario Montalbano, tratta dai romanzi di Andrea Camilleri. In particolare il palazzo che ospita il Commissariato di Vigata in realtà è il municipio di Scicli, e la stanza del questore Luca Bonetti Alderighi è l’ufficio del sindaco. Tra le buone ragioni per andare a Scicli, ci sono anche la vicinanza al mare (le spiagge di Sampieri, Cava d’Aliga e Donnalucata sono a un quarto d’ora d’auto), e la lunga stagione di caldo che prosegue fino a novembre, a volte anche fino a dicembre.
L’albergo diffuso a Scicli
Per dormire il posto ideale è Scicli Albergo Diffuso. Si soggiorna in abitazioni d’epoca, ristrutturate con tutte le comodità. Alcuni appartamenti
sono arredati in stile moderno, altri conservano antichi mobili di famiglia e offrono atmosfere d’antan con patii, cortili, terrazzi e bellissimi giardini. C’è anche un piccolo appartamento in stile minimalista che fa parte di Palazzo Patanè Bonelli che si affaccia su un aranceto, con una vista da cartolina sul quartiere di San Matteo, oppure si può scegliere l’albergo Palazzo Favacchio Patanè con una scala monumentale, soffitti affrescati, pavimenti con intarsi di pietra modicana e le camere con mobili in stile. Scicli Albergo Diffuso è la realizzazione di un progetto di giovani capaci e motivati. Il risultato è un valore per la comunità. Tutto è gestito con professionalità, impegno, e cultura dei luoghi e della
loro storia. Ancora una volta, l’Albergo Diffuso valorizza l’esistente, non aggiunge cemento, e riporta a vivere quel «piccolo è bello» che è il grande patrimonio dei borghi del nostro Paese.
Cosa fare a Scicli
Vicino alla Chiesa di San Bartolomeo, assaggiate i cannoli siciliani di Cannolia, si mangiano caldi e croccanti, la cialda è fritta al momento,farcita e servita…una vera delizia.
La granita più buona? È in Piazza Busacca, sotto Palazzo Scimone. Limone, oppure caffè con panna, mandorla (bianca o abbrustolita) gelsi (ma solo in stagione). Sulla terrazza d’angolo nella stessa piazza, la pizzeria Pura Follia è quella delle riprese della fiction del Giovane Montalbano.
Quasi in fondo alla bella via Francesco Mormina Penna, si trovano gli arancini (e altre cose buone siciliane) di O Spicu. Il locale è piccolo, ma con ampio dehors, e il servizio è veramente gentile.
E poi c’è il ristorante La Grotta (via Dolomiti 62), con sale e salette suggestive e caratteristiche. Lo chef Angelo Tommasi prepara piatti tradizionali con ingredienti locali, couscous e pescato del giorno. Il ristorante Ummara è in via Aleardi. Qui l’ambiente è, per usare un termine allusivo, «fighetto». Ha tavoli all’aperto e nel menù un bel mix di tradizione e innovazione. Bravo il sommelier, che ha a disposizione una grande cantina. In via Aleardi c’è anche la galleria d’arte di Mavie Cartia, la più giovane esponente del Gruppo di Scicli fondato dal pittore Piero Guccione. La gelateria Nivera, in via Mormina Penna 14, è tra le 100 migliori gelaterie artigianali d’Italia, numerose le proposte e i
gusti, alcuni assolutamente insoliti. Ceramica sciclitana è la bottega di Dario Magro, che crea pezzi molto originali.
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