Kamala Harris e il potere delle sneakers
Dalle giacche color pastello abbinate a pantaloni dal taglio maschile e scarpe e il tacco solido della cancelliera tedesca Angela Merkel, agli abbinamenti cromatici impeccabili con tanto di sciarpa di Hermès annodata alla francese del presidente della BCE Christine Lagarde, il look delle donne di potere da sempre si distingue per eleganza, rigore e rarissimi tocchi di eccentricità. Guai però agli eccessi. Soprattutto se esposti sulla cover della rivista di moda più prestigiosa al mondo, Vogue America.
Tailleur e sneakers
Protagonista del numero di febbraio Kamala Harris, la vice presidente di Joe Biden, ritratta con un tailleur pantalone e un paio di Converse Chuck Taylor in tela. Alle spalle un drappo rosa che ricopre disordinatamente il pavimento sotto i suoi piedi. Da qui si è scatenato un vespaio. «Un’immagine poco consona alla carica di Harris», si legge tra i commenti più soft. Di lì a poco Vogue avrebbe pubblicato un’altra foto meno casual della senatrice: Kamala in tailleur pantaloni Michael Kors azzurro polvere e la didascalia “Mrs.”. Come se non bastasse, le polemiche si sono inasprite quando qualcuno ha fatto notare che la Harris, di origini jamaicane, sia stata vittima anche di ‘whitewashing’, uno sbiancamento innaturale della sua pelle. Insomma, un debutto con il botto. Le reazioni della diretta interessata non si conoscono ma sin dal primo momento la Harris non ha mai nascosto la sua simpatia per le sneakers che ha indossato per gran parte della campagna elettorale. E in altre occasioni, quando è scesa dall’aereo privato per il dibattito con il candidato alla vice presidenza Mike Pence in completo giacca e pantaloni, sempre abbinate a un paio di sneakers. O quando, sempre in All Stars, ha festeggiato il Pride tra le strade di San Francisco.
Bando ai tacchi
Una scelta a dir poco rilevante, non tanto per la praticità, quanto perché calzare un paio di sneakers sfida sia i concetti antiquati di formalità sia quelli di femminilità secondo i quali, in occasione di eventi pubblici, da una donna ci si aspetta automaticamente la scarpa con il tacco. A confermarlo anche la dichiarazione di Elizabeth Semmelhack. Per l’autrice del libro Sneaker X Culture: Collab le sneakers sfoggiate da Kamala Harris simboleggiano «l’equivalente sartoriale della disponibilità a rimboccarsi le maniche».
In buona compagnia
E che il look casual sia portavoce di impegno e forza civile lo dimostra anche quello scelto dalla 31enne Alexandria Ocasio-Cortez, la più giovane rappresentante del Congresso, e Rashida Tlaib, 44 anni, la prima americana di origini palestinesi a essere eletta nello stesso organo, che pubblicamente si sono, in qualche misura, servite anche della loro immagine per veicolare i propri valori. Sarà anche per questo che in quattro anni di Casa Bianca l’ex first lady Melania Trump non ha ottenuto nessuna cover story sui magazine di moda pur avendo un look e un passato da modella? Eppure secondo il marito Donald lei è stata «la First Lady più elegante di tutta la storia americana».
Prima di Kamala
Simpatie politiche a parte, Vogue America, prima della Harris aveva già dato ampia visibilità alle donne di potere americane: andando indietro nel tempo, Eleanor Roosevelt, Jacqueline Kennedy, Nancy Reagan. Fino a Hillary Clinton e Michelle Obama, ben tre volte sulla cover della rivista olimpo della moda. L’ultima nel dicembre del 2006, a quasi 52 anni. Il suo look? formale ma appariscente, complice la fisicità e il grande carisma. Un biglietto da visita che supera ogni limite, anche di età.
E voi cosa pensate: Le “politiche” possono essere casual?
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