I senior e il rapporto con il proprio corpo
Il tempo che passa segna dei cambiamenti nel nostro corpo, che comportano delle modifiche sia nella forma che nella sua funzione.
Generalmente si pensa che sia solo l’adolescente ad essere in conflitto con un corpo che si trasforma. Eppure, contrariamente a quanto si possa immaginare, anche per l’anziano è complicato il rapporto con un corpo non più giovanile e prestante, ma appesantito e con la pelle avvizzita e rugosa.
Come negli adolescenti, anche nelle persone che invecchiano il cambiamento del corpo può portare, infatti, alla modifica della percezione di sé e questa trasformazione dell’ immagine può addirittura comportare la perdita di significato dell’io.
Nella nostra società, però, viene sottovalutata questa sofferenza dei senior, al punto tale che l’unico rimedio a cui si ricorre è spesso di tipo solamente medico.
Il senior di fronte ai mutamenti fisici
Verso i 50 anni, soprattutto per la donna, con l’arrivo della menopausa, la carenza di estrogeni causa a livello fisico delle alterazioni metaboliche, che possono provocare l’osteoporosi e patologie cardiocircolatorie, ed anche la degenerazione dei tessuti, che, a sua volta, colpisce la cute, le articolazioni ed i muscoli.
Comunque anche il corpo dell’uomo non è esente da mutazioni. Si è constatato che in generale le persone anziane hanno quasi un terzo di grasso in più rispetto ai giovani ed agli adulti. Il tessuto adiposo si concentra soprattutto sui fianchi, sull’addome ed anche intorno agli organi interni, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche. Anche nell’uomo, quindi, si verifica un aumento del peso corporeo e contemporaneamente una riduzione e deterioramento della massa muscolare.
Pur essendo modifiche inevitabili, però, non tutti accettano il corpo che cambia sia nel suo aspetto, che nella sua funzionalità biologica e fisiologica. All’anziano capita soprattutto di vivere una grossa discrepanza tra una mente ancora molto attiva e desiderosa di fare ed un fisico non più in grado di “tenere il passo” e di realizzare ciò che la mente vorrebbe fare.
In effetti anche se l’ aspettativa di vita si è innalzata, di fatto la biologia è sempre la stessa, per cui il nostro fisico è sottoposto al normale deterioramento di sempre. Ecco perché capita sempre più spesso che gli anziani vivano il proprio fisico come sbagliato e come nemico e non si riconoscano più nella nuova immagine corporea.
Il fatto che l’immagine che l’anziano ha del suo corpo non concorda con i cambiamenti che si verificano non solo può creare uno stato di ansia e di insicurezza, ma lo spinge continuamente alla ricerca di un corpo il più giovane possibile, fino ad arrivare alla chirurgia estetica.
Come si forma l’immagine corporea
L’ immagine corporea non consiste soltanto nel come mi vedo ( bassa, grassa, con il naso storto), ma è la rappresentazione di ciò che ci formiamo nella nostra mente. Ciò avviene in seguito all’interazione di componenti diverse. Sulla formazione dell’immagine corporea influisce cioè non solo la sensazione tattile e visiva che ho del mio corpo, ma anche la componente cognitiva (pensieri e credenze sul proprio corpo), quella affettiva (i sentimenti che provo rispetto al mio fisico o rispetto alle sue singole parti) e per ultimo, ma non per questo meno importante, l’ambiente socio-culturale. Oggi, per esempio, vengono trasmessi e promossi modelli di omologazione sociale che non lasciano spazio alla diversità dei corpi degli uomini e delle donne. Poiché il corpo è diventato la misura del successo, della giovinezza e della salute, vengono veicolati standard irrealistici di bellezza, che, quindi, vengono interiorizzati. Ma, dato che il loro raggiungimento è impossibile, nascono, soprattutto nelle donne, l’insofferenza e l’insoddisfazione per il proprio corpo.
L’ importanza della propria immagine
E’ comprensibile, perciò, quanto sia importante anche per la persona anziana l’immagine che ha del suo fisico. Può, infatti, incidere sull’accettazione di sé e sull’autostima, influenzare la relazione con se stessi e con gli altri, può avere ripercussioni anche sui comportamenti che ne conseguono. Per esempio, una persona che ha un’immagine positiva del proprio corpo non ha paura di invecchiare e accoglie con serenità il tempo che passa. Adotterà, quindi, quei comportamenti virtuosi che le facilitano la vita e che l’aiuteranno a rimanere in salute il più a lungo possibile. Un’immagine negativa, invece, può indurre ad adottare stili di vita scorretti ed atteggiamenti di sedentarietà e di isolamento. Quest’ ultimi, a loro volta, fanno rischiare l’insorgenza di malattie come il diabete, l’ipertensione, l’aumento del peso corporeo ed i sintomi depressivi.
È essenziale anche per i senior migliorare il rapporto con il proprio corpo
Abbiamo visto come, con l’avanzare dell’età, i cambiamenti del corpo possono dare origine soprattutto a sentimenti negativi.
Diventa, perciò, fondamentale che anche la persona longeva si fermi a riflettere su alcuni aspetti:
- innanzitutto i cambiamenti non sono necessariamente peggiorativi, ma possono essere anche migliorativi o dall’esito incerto. In questo caso l’esito dipende da noi, cioè da come li gestiamo
- l’invecchiare porta con sé non solo delle perdite, ma anche dei guadagni e degli elementi positivi. Sono la società e l’anziano stesso che troppo spesso li minimizzano o li trascurano
- accettare un corpo imperfetto, non più tonico, ma debole e con acciacchi, significa liberarsi dagli irrealistici modelli di perfezione e dai pregiudizi sociali
- non possiamo pretendere che il nostro aspetto non sia corrispondente alla nostra età
- la convinzione che l’esistenza è uno sviluppo continuo dà un significato alle nostre trasformazioni e certamente può farci star meglio sia psicologicamente, che fisicamente.
Il corpo, e di conseguenza l’immagine corporea, sono infatti in fieri, per cui in realtà accettarsi in ogni fase della vita significa accettare il normale fluire dell’esistenza ed il suo cambiamento.
Si potrebbe obbiettare che il non accettare la trasformazione del corpo ed il rifiuto di invecchiare corrispondano alla ricerca della longevità. Non è vero! Questo rifiuto deriva soltanto dalla paura e dall’incapacità di accettare il cambiamento.
Come accettare un corpo che è cambiato
Accettare il corpo che cambia non significa, però, rassegnarsi, ma è il primo passo per prendere atto della situazione ed eventualmente migliorare ciò che è possibile. E’ solo l’accettazione che ci offre, comunque, le risorse psicologiche per affrontare gli eventi e ci permette di valorizzare le nostre potenzialità.
È perciò importante adottare alcuni comportamenti, che possano favorire questa capacità:
- innanzitutto dobbiamo cambiare il nostro dialogo interiore: non essere sempre severi e giudicanti verso noi stessi, ma accogliere i nostri difetti senza criticarli;
- dobbiamo poi evitare confronti con altre persone, anche perché ciascuno di noi possiede delle peculiarità che ci rendono unici e diversi dagli altri;
- bisogna escludere il pensiero dicotomico, che porta a vedere la realtà solo in bianco e nero (non siamo belli o brutti, ma ci sono delle sfumature intermedie);
- non dobbiamo fossilizzarci soltanto sulle parti del corpo che non ci piacciono;
- non bisogna arrivare a conclusioni catastrofiche, per esempio del tipo: visto che non piaccio a me, non posso piacere più a nessun altro.
Un buon rapporto con la propria fisicità ci aiuta, tra l’altro, nella comprensione del linguaggio del corpo. Spesso non esprime solo un suo bisogno, ma reagisce ad un disagio psicologico. Il riconoscerlo è, quindi, il primo passo per risolverlo.
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