Come trasformare la tua sala in un home cinema: le migliori soluzioni sul mercato
La tecnologia non è l’ideale per generare emozioni; molto spesso qualsiasi oggetto elettronico o meccanico è perfetto per risolvere al meglio i problemi quotidiani ma ha poco a che vedere con l’emotività.
L’home theatre ricalca gli “antichi fasti” che vedevano tantissimi appassionati prodigarsi in performanti impianti automotive senza che la maggior parte delle persone ne capisse troppo il motivo; sembrerebbe che questa recente soluzione sia riuscita a unire il mondo del car hi-fi (o dell’home hi-fi) con quello del cinema, un’altra passione che coinvolge ben più di un individuo. Il risultato consiste in eccezionali impianti home, frutto del connubio fra due mondi che hanno sortito forti emozioni in tutti gli amanti del genere.
Ma come è possibile trasformare una sala in un home cinema? Come accadeva per gli impianti car hi-fi più performanti è necessario un progetto ben definito e, se la casa è ancora in costruzione o inabitata, diventa importante prevedere il passaggio dei cavi, nonché lo spazio utile per sistemare i componenti più ingombranti; è doveroso premettere che, qualora non si pretenda una potenza molto elevata, è possibile approfittare dei più recenti sistemi wireless.
Come progettare una sala cinema in casa
Il primo dubbio che potrebbe affliggere chiunque durante la progettazione home cinema consiste in ciò che riguarda l’alimentazione di un sistema così performante; premettiamo che in un’automobile i 12 volt non aiutano di certo a raggiungere il wattaggio minimo necessario, mentre in una casa la potenza non è quasi mai un problema, proprio perché si ha a disposizione una tensione più elevata. Dal punto di vista fisico, la formula W=V*I riassume l’aspetto descritto, in quanto con una tensione di 220 V è sufficiente una corrente di 0.5 Ampere (I=Intensità di corrente misurata in Ampere) per uscire dagli altoparlanti con una potenza “teorica” superiore ai 100 Watt, senza tenere conto delle dispersioni e dei filtri.
I cavi da tenere in considerazione nell’ambito della progettazione home cinema sono assolutamente “normali” e non più grandi di 4 mm quadri di sezione, salvo particolari esigenze da vagliare con un professionista.
Il secondo aspetto da non sottovalutare consiste nella gestione degli spazi; una volta scelta la stanza che ospiterà il sistema home cinema, che deve avere possibilmente una dimensione minima di 20 mq, diventa importante sistemare lo schermo, di cui esistono moltissimi modelli di tutte le dimensioni. Il consiglio è di utilizzare un prodotto in grado di ricreare le dimensioni reali delle persone e dell’ambiente circostante, un risultato ottenibile abbinando allo schermo un videoproiettore di qualità.
Per quanto riguarda i diffusori non esiste un limite alla fantasia; premettiamo che la fisica ha da sempre preteso il rispetto di alcuni dettami che impongono le dimensioni di ogni singola cassa. I woofers, gli altoparlanti destinati alla riproduzione dei “bassi”, dovrebbero avere un diametro di almeno 30 cm, mentre dal momento che la frequenza sale diventa più importante affidarsi a casse costruite con materiali sensibili al suono e capaci di filtrarlo in modo che risulti preciso e poco fastidioso per l’udito. Il mercato propone numerosi prodotti di tantissime marche di cui possono essere un esempio la Bose, la Denon, la Yamaha, così come la Sony e la Philips prendendo ad esempio case che offrono al pubblico anche altri prodotti tecnologici.
L’arredamento di una sala home cinema
Una sala adibita all’home theatre deve prevedere soluzioni che avvantaggiano sia la riproduzione video che la riproduzione audio; l’arredamento deve concentrarsi sulla comodità degli occupanti, che devono poter vedere bene lo schermo dalla posizione in cui siedono e avere a disposizione comode postazioni, arredate per rendere possibile portare con sé alcuni alimenti; per il resto è necessario limitarsi all’essenziale.
La progettazione home cinema richiede che all’interno del locale non siano presenti soprammobili e che nel caso contrario, questi ultimi siano ben ancorati alla loro postazione; questo fatto è dovuto alle vibrazioni emesse dalle frequenze basse che, anche se non si esagera con il volume, produrrebbero insieme a tali oggetti numerosi rumori indesiderati e capaci di rovinare l’immagine sonora. Le pareti home cinema devono essere ben coibentate al fine di permettere il giusto assorbimento di alcune onde sonore e il corretto rimbalzo di altre sono necessari studi accurati per effettuare un lavoro di grande livello, ma generalmente è possibile approfittare delle seguenti regole, validissime anche al tempo del miglior car hi-fi: le pareti dovrebbero essere rivestite con materiali fonoassorbenti. Il sistema più “spartano” consiste nello sfruttare i contenitori delle uova, ma all’interno di un ambiente di un certo tipo non è certo possibile adottare una soluzione poco estetica. Esistono pannelli che si basano su tale “principio” e possono essere a loro volta rivestiti e verniciati a piacimento; anche in questo caso è necessario l’ausilio di un professionista. Oppure i diffusori dei bassi, ivi compresi gli oramai celebri subwoofers, che devono essere posizionati sul pavimento e offrono la possibilità di scegliere una sistemazione qualsiasi rispetto ai muri perimetrali, in quanto le frequenze inferiori ai 120 Hz hanno la caratteristica di “nascondere” la loro provenienza. Questo fatto rende i “bassi” particolarmente emozionali e potrebbe non essere una coincidenza che alcuni generi musicali ricchi di tali frequenze abbiano un successo spropositato, nonostante dal punto di vista tecnico risultino molto più poveri di altri.
Gli altoparlanti delle frequenze medie e alte devono invece essere direzionati verso gli ascoltatori, in modo che l’orecchio possa percepire ogni sfumatura del suono. Non sarebbe sbagliato annegare nelle poltrone piccoli diffusori ben calibrati sia nella potenza che nella frequenza per garantire all’ascoltatore un ascolto preciso dei dialoghi e di alcuni effetti speciali. Non meno importanti sono i diffusori d’ambiente, che invece devono circondare gli ascoltatori in modo da creare quel realismo di cui un sistema home cinema non può fare a meno. Tali altoparlanti vengono spesso impiegati insieme ai processori di segnale, dispositivi elettronici che modificano il suono simulando ambienti molto spaziosi come le hall e le chiese o, viceversa, spazi più intimi dal soffitto basso, di cui sono un esempio alcuni locali dove si esibisce un duetto o un piccolo complessino di musica Jazz. Coloro che esigono il massimo dovrebbero preferire i più sofisticati equalizzatori parametrici, dispositivi in grado di gestire le onde sonore in modo peculiare e calibrato.
La progettazione home cinema con il televisore
Non tutti hanno la possibilità di dedicare una stanza così ampia della casa all’home cinema; non è necessario rinunciare a prescindere, ma è possibile sfruttare un buon televisore a schermo piatto abbinandolo a un sistema hi-fi di buona qualità. Le regole restano le stesse sopra menzionate; lo schermo deve essere abbastanza grande e, considerando una televisione, si può affermare che più è ampia meglio si ottiene il risultato cercato. Lo stesso discorso vale per il posizionamento degli altoparlanti, ma se non si hanno eccessive pretese è possibile affidarsi a ottimi sistemi “frontali” che migliorano non poco le prestazioni del televisore più costoso.
Quando si parla di home cinema non è possibile non menzionare le recenti soundbars, piccoli diffusori che si occupano di tutte le frequenze, anche le ultrabasse, occupando spazi davvero esigui; il più erudito degli audiofili si domanda ancora ora come sia possibile riprodurre 20 Hz con una cassa da 10mm, eppure con l’ausilio di precise coibentazioni e uno specifico trattamento delle onde sonore all’interno del box è possibile apprezzare dei bassi di grande qualità.
I colori delle pareti ideali per una sala home cinema
I “puristi” non possono fare a meno di approvare i colori scuri in quanto assorbono la luce e permettono agli osservatori di concentrarsi sullo schermo; il nero è la miglior soluzione, benché sia opaco e non lucido; i colori lucidi sono da evitare perché capaci di riflettere la luce e creare disturbo.
Una sala home theatre può anche essere pensata per un uso più versatile, per giocare con i videogames oppure passare una piacevole serata insieme agli amici. La soluzione consiste nel preferire i colori un poco più chiari e accomodanti, per esempio il grigio e alcune tonalità di marrone, tinte che tendono a rendere l’ambiente un pochino più “leggero” per la vista. Un colore molto interessante è il bordeaux; oltre a essere di moda, si tratta di una tinta che accontenta sia la sala intesa come home theatre che il vero e proprio “salotto” che tanto piace agli inglesi per assaporare il té delle 5.
Infine, è necessario rimarcare che l’eventuale presenza di finestre è sconsigliata e assolutamente da evitare; se non c’è la possibilità di sopperire a questo problema è possibile ricorrere a un buon sistema oscurante.
Non andrebbe sottovalutato neppure l’aspetto relativo alla sicurezza; il punto debole di una sala home cinema consiste nel fatto che nel momento in cui una famiglia si gode un film ad alto volume e in modo immersivo, non è possibile avvertire il campanello, il telefono, né un eventuale intrusione da parte di estranei. Sarebbe opportuno pensare all’uso di luci LED che funzionano da avviso come viene fatto nei teatri e nei migliori cinema della città.
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