Le forme del corpo: i difetti non sono pregi
Care Sciure
altro appuntamento con la storia. La vostra storia, ovviamente.
E’ tutta una questione di struttura
Abbiamo – spero – capito che, a costo di sembrare una sciura al mercato che ripete ovvietà all’infinito, “ogni frutto ha la sua stagione”, a significare che l’effetto strobo che ottenevamo negli anni ’90 in quella discoteca di provincia non tornerà più e che, anche se viste da dentro non ci sentiamo molto diverse, viste da fuori esiste un sottile confine tra l’audace e l’inopportuno da
considerare con la stessa cautela con cui le gemelle Kessler hanno attraversato il muro di Berlino. Oggi parliamo di struttura.
I cambiamenti del corpo
Il tempo passa, il corpo cambia. Questo ce lo insegna la storia. Ma lo stile resta, e questo ce lo insegna madame Coco, che di stile ci capiva qualcosa.
I cambiamenti del corpo, più che arginati o combattuti, vanno innanzitutto osservati. Possono essere mille le ragioni di una metamorfosi, alcune sono reversibili, altre definitive. La dieta sana, l’esercizio fisico, tutti i gnegnegne del viver sano sono certamente una guida utilissima per una vita migliore, ma io non sono un medico e un pubblico non è un paziente. Ciascuno saprà se e come chiedere supporto al professionista indicato.
Certo è che, temporaneo o definitivo che sia, il cambiamento della forma del corpo è un fenomeno che ha un impatto innegabile sulle nostre vite, e che saper riconoscere le fattispecie aiuta a studiare la strategia migliore per trovare un buon punto di equilibrio anche in una condizione che
non ci entusiasma.
Le forme del corpo
UN GIORNO ALLA VOLTA è la più efficace forma di sopravvivenza: comprendiamo oggi come siamo per trovare il modo migliore di vestire un corpo che, a determinate condizioni, potremmo anche riuscire a migliorare. Ma siccome vestirsi è una necessità immediata mentre i risultati di un processo di cambiamento si vedono nel tempo noi partiamo da quello che abbiamo per le mani, oggi.
Identificheremo alcune forme del corpo che certamente avrete già sentito nominare e per ciascuna di queste forme troveremo alcuni stratagemmi che dovrebbero sortire un effetto immediato.
La mia natura molto pratica mi indurrà a darvi consigli estremamente reali, lontanissimi dall’ipocrita finzione dell’imparare ad amare i propri difetti. Se fossero amabili sarebbero pregi, accidenti!
I difetti sono come le suocere: vanno conosciute bene per capire come conviverci, come evitarle, come metterle a tacere.
QUESTO INSIEME FAREMO.
A partire dal prossimo appuntamento uno per uno analizzeremo i quattro macro gruppi e -stabilito il principio di riferimento- capiremo come intervenire.
Per ora vi anticipo la questione e basta, ricordandovi che non c’entra nulla l’essere magre o grasse, alte o basse; la struttura è struttura, su quella lavoriamo:
- PERA: struttura del corpo con spalle più strette del punto fianco, forte di gamba e di braccio. Il
seno va per conto suo, può essere generoso o minuto, elementi che valuteremo di volta in volta. - MELA: struttura che concentra il volume sulla parte alta, spesso con addome pronunciato e senza
un punto vita delineato. La gamba asciutta e il sedere piatto sottolineano per contrasto la
sproporzione della parte alta. - MATITA: o banana o cetriolo, scegliete il doppio senso che più vi aggrada. E’ una struttura verticale priva di punti fianco e vita, spesso con seno minuto.
- CLESSIDRA: o arachide, per le amanti del frutto. Sono le più maledettamente fortunate, quelle che hanno seno, vita e fianchi delineati e quindi ingannano bene la vista. Ma attenzione! Anche nei
giardini del Re crescono le erbacce.
Preparate la falce e aspettate la prossima puntata
Il vostro Osso, Matteo Osso
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