Avete solo 3 giorni? Ecco cosa vedere a Parigi
Parigi è tra le mete più iconiche da prendere in considerazione in qualsiasi periodo dell’anno merito dell’elevato numero di attrazioni turistiche di cui dispone e del fascino che da sempre la caratterizzano. C’è tanta bellezza nella capitale transalpina per cui non c’è che l’imbarazzo della scelta. Vediamo come organizzare un viaggio a Parigi di 3 giorni e soprattutto cosa vedere in questo lasso temporale.
Cosa vedere a Parigi in 3 giorni
Parigi è una città meravigliosa conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per le tante bellezze di cui dispone sul proprio territorio. Un luogo magico e iconico non solo per quanti amano l’arte e la cultura, ma anche e soprattutto per l’atmosfera romantica e magica che poche altre città nel mondo possono vantare. Visitare Parigi in soli tre giorni non è cosa semplice ma con un minimo di organizzazione dal punto di vista logistico si può vedere praticamente tutto. Dopo essere atterrati all’aeroporto e aver preso un mezzo pubblico oppure un taxi per raggiungere l’albergo prescelto per il pernottamento ci si può prendere un momento di pausa per riposarsi un attimo. Indossando un bel paio di scarpe comode e confortevoli si inizia la visita della città francese partendo dalla collina di Montmartre e dal quartiere di Pigalle. È una zona molto affascinante nella quale ci sono indubbiamente dei monumenti da visionare e che soprattutto sa offrire quell’atmosfera tipicamente parigina. Per raggiungere questa zona è possibile prendere la metropolitana e scendere alla fermata Blanche. Pochi metri e ci si ritrova davanti alla facciata del mitico locale Moulin Rouge che è stato per anni il tempio del cabaret e soprattutto di un certo tipo di spettacolo che metteva il risalto la bellezza e la sensualità del corpo femminile. Continuando la passeggiata in tutto questo quartiere ci si può rendere conto di una mentalità abbastanza aperta in quella che viene definita come la zona a luci rosse a parigina. A un certo punto si intravede la collina di Montmartre e in particolare la bellissima Chiesa del Sacro Cuore che si erge maestosa su tutto il territorio. Non c’è bisogno di prendere un mezzo pubblico perché è sufficiente fare una splendida passeggiata attraverso una lunga scalinata che porta proprio davanti al sagrato. In alternativa si può anche scegliere di utilizzare la funicolare. Dalla chiesa si apprezza ovviamente la bellezza architettonica e storica di questa struttura tra le più importanti di Parigi ma anche una vista mozzafiato su tutta la città. Proseguendo sempre a piedi oppure utilizzando mezzi pubblici ci si può perdere nella bellezza di alcuni quartieri periferici ma altrettanto meravigliosi che culminano con piazze molto conosciute come Piazza Dalida (dedicata alla celebre cantante), place Marcel Ayem e la rue Giardon un tempo conosciuto come il quartiere degli artisti.
Notre Dame e le altre mete del secondo giorno
Dopo una rigenerante notte di sonno in albergo e una ricca colazione preferibilmente utilizzando i tipici prodotti parigini tra cui i croissant si riparte con grande energia e entusiasmo dal Museo d’Orsay. Meno conosciuto del Louvre ma altrettanto interessante perché sono esposti i quadri di artisti che hanno fatto la storia dell’impressionismo. Tra l’altro questa struttura si trova vicinissima alla Chiesa di saint Germain-des-près un quartiere peraltro molto elegante e ben rifinito dal punto di vista del decoro urbano. Questo edificio religioso è molto importante perché un tempo era una grande abbazia che per certi versi racconta della storia del cattolicesimo in Francia e di quanto fosse forte e ben radicata la religione cristiana. Inoltre ci sono una serie di negozi caratteristici e locali dove è possibile fare una piccola pausa gastronomica scendendo delle prelibatezze tipicamente parigine. In questo quartiere per altro è estremamente semplice raggiungere la rue de la Seine che porta direttamente sull’isola dove c’è la Cattedrale di Notre Dame de Paris che è tra i monumenti più conosciuti del mondo. Una struttura realizzata in stile gotico dal grande fascino nella quale ci sono numerose opere d’arte. Di questa chiesa è possibile visitare in quanto aperta al pubblico la cripta e magari salire sulle torri per un nuovo momento di emozione, soprattutto per chi ama i panorami. Una volta terminata la visita della Cattedrale di Notre Dame ci si può indirizzare verso la seconda isola della Senna conosciuta come Ile St. Louise e il consiglio è di assaggiare qui il famoso sorbetto di Berthillon. È il momento di un ricco pranzo da consumare in uno dei ristoranti che si trovano in questa parte di Parigi per poi raggiungere il quartiere del Marais. Questa zona è famosa per essere quella dedicata all’eleganza e alla moda con tantissimi negozi che rimarcano quanto sia forte il connubio tra bellezza e vita quotidiana. Continuando, a piedi ci sono una serie di strade che si susseguono l’una dietro l’altra permettendo di raggiungere quartieri nei quali ci sono diverse gallerie d’arte caratterizzare dalla presenza di opere realizzate da alcuni dei più importanti maestri di sempre come Pablo Picasso a cui è dedicato un meraviglioso museo nel quale ci sono le opere e tutte le collezioni più importanti che hanno scandito la sua vita. Al termine di questa lunga giornata meglio cenare nelle vicinanze del proprio albergo e andare a riposare non troppo tardi perché l’ultimo giorno è quello in cui bisogna visitare la parte probabilmente più conosciuta e bisogna riorganizzarsi per il ritorno a casa.
Il terzo giorno a Parigi
Il terzo e ultimo giorno alla scoperta della bellezza della città di Parigi è quello caratterizzato dall’itinerario più classico nel quale si possono inserire le location che da sempre sono prese in considerazione quando si organizza un soggiorno nella città francese. Il consiglio è quello di partire dal museo del Louvre che peraltro richiede un bel po’ di tempo visto l’enorme numero di opere d’arti presenti al suo interno. Per ottimizzare i tempi sarebbe buona cosa quella di prenotare la visita nel famoso museo e fruire anche del supporto di una guida che permette di ottimizzare gli spostamenti per vedere le zone più importanti del museo. Magari si potrebbe tornare una seconda volta a Parigi per dedicarsi soprattutto alla tanta arte e bellezza presente nel museo. Usciti dal prestigioso museo ci si può dirigere verso Place della Concorde attraversando i meravigliosi giardini delle Tuileries che danno un pò la sensazione di essere al tempo della Bella Epoque. In questa zona si passa attraverso il famoso Arco di Trionfo che in passato era il punto nevralgico in cui si tenevano le grandi parate militari per festeggiare i trionfi della nazione francese. Proseguendo nella passeggiata ci si immerge negli Champs-Elysées che culminano ovviamente con l’arco di trionfo e soprattutto la Torre Eiffel. Viste le dimensioni importanti di questa parte di Parigi è possibile anche prendere in considerazione l’utilizzo dei mezzi pubblici con particolare riferimento alla metro Linea 1 per arrivare alla stazione di Franklin D. Roosevelt. Da qui si scende e ci si ritrova in un quartiere caratterizzato da tantissimi negozi di qualsiasi genere e affascinanti pasticcerie dove consumare macarons e tanti altri prodotti rappresentati della pasticceria francese che insieme a quella italiana è tra le più famose del mondo. Ci sono tante boutique ed è anche sede di alcune delle più importanti case automobilistiche francesi come Citroën Peugeot. Come ultima visita è possibile fermarsi alla piazza del Trocadero dove c’è il famoso palazzo de Chaillot e soprattutto salire fino alla terrazza più bella della Torre Eiffel nella quale poter anche degustare un aperitivo. Purtroppo il tempo è tiranno e corre velocemente soprattutto quando si fanno delle esperienze come queste che sanno emozionare e coinvolgere. Magari con una nuova avventura lunga tre giorni da organizzare sarà possibile vedere le tantissime bellezze che non sono state inserite in questo itinerario che comunque garantisce fascino scoprendo il meglio che Parigi può offrire non solo dal punto di vista dei monumenti e dell’opera architettonica in sé per sé.
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