Ecco come andare in pensione prima pagando i contributi
Anticipare la pensione pagando i contributi mancanti al raggiungimento della quota prevista è possibile, ma a patto di conoscere esattamente le procedure richieste e soprattutto di valutare se questa opzione è conveniente per il lavoratore.
In alcuni casi, quando l’attività professionale è stata particolarmente impegnativa, il pre-pensionamento diventa quasi una scelta obbligata, causata da un surplus di affaticamento fisico e mentale che può influenzare il benessere della persona.
Ci sono inoltre condizioni per cui un lavoratore/lavoratrice si trova costretto ad assistere famigliari bisognosi (anziani, ammalati oppure disabili) e pertanto non è in grado di lavorare con continuità.
Bisogna innanzi tutto sapere che smettere di lavorare e pagare i contributi volontari non sempre è una strada percorribile in quanto il pagamento talvolta non consente di anticipare l’uscita in termini di tempo.
L’unica possibilità diventa allora quella del riscatto: esiste infatti una sostanziale difformità tra i versamenti volontari e i contributi da riscatto che, come indica il termine, vengono appunto riscattati dalla carriera lavorativa.
Per pagare i contributi mancanti e poter andare in esodo è necessario trovare periodi riscattabili da sommare ad altri già riscattati, in modo tale da raggiungere la quota richiesta.
Non sempre è infatti possibile pagare anticipatamente dei contributi relativi a periodi di lavoro futuro che pertanto non è quantificabile con esattezza.
Lo Stato quindi ha stabilito due opzioni per permettere ai lavoratori di andare in pensione prima del tempo: da un lato il versamento di contributi volontari e d’altro lato il riscatto dei periodi scoperti da contribuzione.
Si può andare in pensione prima pagando i contributi?
Attualmente sono disponibili alcuni sistemi che consentono di andare in pensione anticipata rispetto all’età di 67 anni, che è quella canonica.
In linea di massima lo Stato tende a incentivare il turn-over occupazionale favorendo l’impiego di giovani rispetto a soggetti con anzianità professionale.
Un orientamento del genere viene motivato da due ragioni: le retribuzioni minori e il maggiore coinvolgimento emotivo delle nuove leve, di solito più rivolte a una carriera.
Per la pensione anticipata è necessario aver maturato 42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini, mentre per le donne le condizioni cambiano in base a molte variabili (numero dei figli, part-time, tipo di lavoro, anzianità).
Se ho 50 anni e voglio andare in pensione, per legge non mi è consentito perché lo Stato non permette di pagare in anticipo tutti i numerosi contributi mancanti al perfezionamento dei requisiti contributivi.
È possibile infatti pagare dei contributi volontari, ma non per andare in pensione troppo presto, dato che non si può prevedere nel dettaglio quale potrebbe essere l’impegno lavorativo futuro.
Come andare in pensione a 55 anni?
In questo caso sii può ricorrere al pagamento dei contributi mancanti per periodi di attività occupazionale passata, che sono rimasti (per qualsiasi motivo) scoperti.
Chiedendosi quando conviene pagare i contributi volontari, la risposta è la seguente:
- aver maturato almeno 5 anni di contributi di cui 3 nell’ultimo quinquennio;
- ricorrere al riscatto dei contributi secondo specifiche normative.
I periodi che si possono riscattare e che pertanto contribuiscono ad alzare la soglia temporale del pre-pensionamento sono:
- anni di studio universitario (completati con laurea);
- astensione per maternità;
- lavoro prestato all’estero, ma riconosciuto nel nostro paese;
- anni di praticantato presso strutture autorizzate;
- occupazioni part-time;
- lavori socialmente utili;
- lavori privi di retribuzione.
Anticipare il traguardo pensionistico è quindi possibile conoscendo alcuni trucchi per andare in pensione prima, così da ottenere uno sconto temporale e ritrovarsi fuori dal circuito lavorativo in età ancora relativamente giovane.
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi iscritti all’INPS, l’autorizzazione ai versamenti volontari viene concessa soltanto a fronte di un versamento di almeno 5 anni effettivi.
I dipendenti hanno diritto al pre-pensionamento se i loro versamenti volontari coprono 5 anni effettivi (come sopra) oppure 3 anni nell’ultimo quinquennio.
Quali sono i mezzi per andare in pensione prima?
Come si fa ad andare in pensione prima?
Esistono alcuni escamotage che permettono di andare in pensione prima del termine previsto dalla Legge (che corrisponde a 67 anni).
• Pensione con quota 100
Si tratta di una formula di pre-pensionamento (decreto legge 4/2019) che prevede che ol lavoratore abbia compiuto 62 anni e abbia pagato 38 anni di contributi, cumulando anche anni di contribuzione maturati con differenti gestioni previdenziali.
• APE sociale
È un trattamento riservato a lavoratori di 63 anni (e quindi mancano 4 anni alla pensione) che abbiano percepito un sussidio mensile non superiore a 1500 euro.
Le condizioni richieste per poter usufruire di questa opzione sono numerose e stabilite dallo Stato in relazione all’impatto sociale dell’attività occupazionale del lavoratore.
• Opzione Donna
Si riferisce a un programma studiato esplicitamente per le lavoratrici che hanno diritto ad andare in pensione prima dei 60 anni con 35 anni di contribuzione e soltanto se il loro rapporto lavorativo si è concluso.
• Pensione anticipata
Viene riservata a chi abbia maturato 42 anni e 10 mesi di contribuzione indipendentemente dalla sua età anagrafica e dal tipo di occupazione svolta.
• Lavoratori precoci
Si tratta di una forma di pre-pensionamento che interessa chi ha incominciato a lavorare prima dei 19 anni e avrà raggiunto la soglia di 41 anni di versamenti contributivi entro l’anno 2026.
• Lavoratori usurati
È una possibile soluzione per chi ha svolto occupazioni usuranti, faticose e stressanti per almeno 7 anni nell’ultimo decennio e che abbia versato 35 anni di contributi, oltre ad aver compiuto 61 anni e 7 mesi.
• Riqualificazione del personale
Una novità per andare in pensione prima è quella relativa ad aziende intenzionate a una riqualificazione del personale che prevede la sostituzione di lavoratori anziani con altri più giovani.
I candidati all’esodo devono comunque trovarsi a non più di 5 anni dal raggiungimento dei requisiti pensionistici e aver versato regolarmente i contributi richiesti.
• Isopensione
È un’altra novità che consente di andare in pensione 7 anni prima del termine legale, previo il raggiungimento di un accordo sindacale studiato “ad personam”.
• RITA
Si tratta di una Rendita Integrativa Temporanea Anticipata di cui possono usufruire i lavoratori iscritti alla previdenza integrativa e che sono autorizzati a cessare la loro attività occupazionale già a 57 anni.
Le soluzioni per andare in pensione prima del tempo non mancano di certo e chi aspira a un simile obiettivo deve soltanto documentarsi con attenzione tenendo conto delle proprie esigenze individuali e del rapporto tra costi e ricavi.
Come quantificare il pensionamento anticipato?
Chi decide di andare in pensione anticipata deve tenere presente due fattori: da un lato l’ammontare della pensione che risulta generalmente inferiore di circa il 30% rispetto allo stipendio e d’altro lato la cifra da versare per i contributi.
Il requisito dell’età anagrafica deve sempre e comunque essere incrociato con gli anni di contribuzione previdenziale, pianificando il programma più vantaggioso per le singole necessità.
Quanto costano 10 anni di contributi volontari?
Il costo si calcola su un importo settimanale basato sull’ultimo anno di contribuzione obbligatoria, addizionato a una percentuale del 33%.
Facendo riferimento a retribuzione minima settimanale corrisponde a 206,33 euro, dieci anni di contributi volontari partono da 35.391 euro.
Quanto costano 5 anni di contributi volontari?
Questo calcolo varia ovviamente in base al tipo di occupazione svolta, ma rimane sostanzialmente piuttosto elevato anche a causa delle aliquote applicate.
Partendo da uno stipendio di 1500 euro mensili, l’importo da versare per i contributi è pari a 5928 euro annuali che, moltiplicato per 5 anni, diventa 30000 euro.
Quanti anni di contributi volontari si possono pagare?
Si possono pagare contributi volontari anche per 20 anni, ma questa opzione non è mai consigliabile in quanto il rapporto tra costi e benefici è nettamente sfavorevole.
La pensione donne 2023 è un trattamento pensionistico anticipato che ha come destinatarie la lavoratrici autonome o dipendenti in possesso di specifici requisiti contributivi e anagrafici, a patto che scelgano il sistema di calcolo contributivo integrale.
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