Prostata ingrossata: i cibi da evitare
Dopo una certa età negli uomini il rischio d’ipertrofia prostatica benigna, ovvero di un ingrossamento della prostata, è abbastanza comune. Ma, come ribadiamo spesso, è sempre possibile agire prevenendo che si verifichi una situazione clinica.
Una delle prime armi a nostra disposizione è saper scegliere come alimentarsi correttamente e, nello specifico, quali cibi prediligere per evitare il rischio d’ingrossamento della prostata. Ovviamente, anche se oggi la cultura alimentare è sempre più diffusa, non è detto che tutti conoscano alla perfezione le caratteristiche di ogni singolo alimento e le sue proprietà antitumorali.
Vediamo quindi di capire insieme come si possa agire attraverso l’alimentazione per tenere sotto controllo la prostata.
Attenzione ai cibi afrodisiaci
Per prima cosa bisogna evitare tutti quei cibi considerati afrodisiaci che, in realtà, contribuiscono solo a infiammare l’area prostatica. Serve quindi moderazione ogni qualvolta decidiamo di consumare peperoncino, insaccati, spezie, birra, pepe e tutti i cibi contenenti grassi saturi come carni rosse cotte alla griglia, formaggi e fritti.
Sono inoltre da limitare le uova e il pollame e tutti gli alimenti zuccherini.
Soprattutto poi in chi soffre già di un’iniziale irritazione alla prostata oltre ai cibi già citati sono da evitare bevande quali caffè, vino, superalcolici e crostacei.
1. Moderazione con formaggi stagionati e latticini in genere
Anche qui intendiamoci: il divieto non è assoluto. Come per tutte le cose occorre moderazione.
Precisiamo poi che a oggi non esiste ancora un’evidenza scientifica che il consumo di prodotti caseari, e in particolare di formaggi stagionati, giochi un ruolo significativo nell’insorgenza di tumori prostatici. Va però anche detto che ci sono studi che in parte dimostrano una correlazione tra il consumo di latticini e lo sviluppo di un cancro alla prostata. Per esempio uno studio giapponese, secondo cui la relazione è dose-dipendente, ovvero il rischio sale maggiore è la quantità di latte o di yogurt assunta.
I possibili meccanismi alla base dell’aumento del rischio includono un aumento del fattore di crescita IGF-1, nonché una ridotta attivazione della vitamina D.
Ciò non significa, però, come abbiamo già detto, che la comunità scientifica sia concorde nel definire con certezza questo legame. Dal canto nostro possiamo cercare di moderare il consumo di latticini e, in particolare, di formaggi stagionati maggiormente associati allo scatenarsi di una reazione infiammatoria dell’organismo.
2. Occhio alle spezie piccanti
Se già si soffre di un ingrossamento della prostata o, in linea generale, si vuole prevenire il rischio di prostatite occorre prestare particolare attenzione all’uso delle spezie piccanti in cucina. Per molti dare una “bella spinta” a un piatto è un must gustoso, ma bisogna andarci piano perché peperoncino, curry e paprika, per quanto possano essere molto apprezzate e avere indubbiamente anche delle proprietà positive, sono però anche associate a problemi infiammatori di vescica e prostata causando la necessità di urinare frequentemente e con urgenza.
Al loro posto, per non rinunciare al gusto, si possono utilizzare erbe aromatiche fresche o essiccate.
3. Sostituire la carne rossa con i legumi
Sul banco degli imputati per quanto riguarda i processi infiammatori della prostata c’è anche la carne rossa. L’assunzione di questo alimento, infatti, contribuisce a innalzare i livelli di acido arachidonico che, a sua volta, aumenta l’infiammazione.
Una buona alternativa alla carne rossa è rappresentata dall’ampia varietà di legumi e da altri cibi ad alto contenuto proteico come, per esempio, i semi oleosi (canapa, lino e zucca) e le noci.
4. Uova sì ma senza esagerare
Uno studio scientifico pubblicato sulla prestigiosa rivista Urology, anche se non troppo recente, mette in relazione il consumo di pollame e uova e i sintomi dell’ipertrofia prostatica. Ciò potrebbe dipendere dal fatto che i tuorli d’uovo contengono alti livelli di acido arachidonico che, come abbiamo visto, aumenta l’infiammazione. Anche in questo caso non si chiede di non mangiare le uova ma di consumarle solo occasionalmente.
5. Limitare caffè, tè, bevande gassate, alcoliche o energetiche
Il caffè, nello specifico, oltre ad avere un effetto diuretico può contribuire a irritare la vescica. La stessa cosa accade con le altre bevande citate. Il che non significa, come già abbiamo detto, doverle eliminare del tutto ma consumarle con moderazione. Per gli amanti del caffè esistono comunque bevande dallo stesso gusto ma prive della caffeina.
6. Il cioccolato: sì solo a quello fondente
Un consumo moderato di cioccolato, in modo particolare quello fondente, ha effetti benefici anche sulla prostata. Le cose cambiano quando il consumo è elevato e il cioccolato è al latte perché possono facilmente innescarsi processi infiammatori.
7. Gli zuccheri raffinati
Non solo per dolcificare ma nei dolci e nelle bevande gassate lo zucchero abbonda. E non finisce qui. Anche nei piatti pronti, nei cereali per la colazione, nelle patatine, nel pane e nelle salse pronte. Attenzione! Gli zuccheri raffinati sono tra gli alimenti più pericolosi per quanto riguarda lo scatenarsi di una risposta infiammatoria dell’organismo e, in questo caso, della prostata.
Possono però essere facilmente sostituiti con lo zucchero di canna o di cocco, con lo sciroppo di agave o di acero, con la stevia oppure con il miele, il malto d’orzo o di riso.
Che cosa accade se la prostata si infiamma
Se con la dieta assumiamo cibi irritanti per la vescica e per la prostata è facile che saremo disturbati da sintomi irritativi.
Ma che cosa accade nell’uomo se consuma questi cibi? La vescica, irritata, si contrae anche quando è poco piena causando la necessità di alzarsi di notte per andare a urinare. Si tratta di sintomi che possono impattare negativamente sulla qualità di vita.
Nel caso in cui proprio non si riesca a fare a meno dei cibi sopra elencati, ovviamente prevedendoli solo ogni tanto e non tutti i giorni, i consigli degli esperti indicano di mitigare l’azione infiammante di tali cibi con l’assunzione di almeno 2 litri di acqua al giorno.
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