Over 60: l'importanza del benessere psicologico
L’Italia è uno dei paesi con il maggior numero di anziani. La promozione del loro benessere psicologico diventa indispensabile, non solo perché è un elemento essenziale per la qualità della loro vita, ma anche perché ha delle ricadute positive sulla salute fisica.
Purtroppo se ne parla poco. Invece, come si approfondisce la psicologia dell’età evolutiva, ci sembra altrettanto necessario analizzare il tema della psicologia dell’anziano, di un’età cioè caratterizzata da importanti cambiamenti fisici, sociali e psicologici.
I cambiamenti causati dall’età che avanza
Purtroppo le persone anziane possono diventare più fragili dal punto di vista biologico e psicologico per i vari cambiamenti legati all’età che avanza.
Per esempio la perdita di un ruolo attivo nella società a causa del pensionamento, la diminuita efficienza in vari ambiti, la riduzione della forza fisica possono causare una diminuzione dell’autostima con il conseguente rischio di incorrere in disturbi dell’umore.
Anche l’interiorizzazione degli stereotipi negativi sull’anziano, visto soltanto come una persona improduttiva ed inutile, giocano un ruolo sfavorevole sulla psiche degli over 60.
Non dimentichiamo poi che la persona avanti con l’età sperimenta perdite o lutti che spesso lasciano esiti dolorosi e che possono favorire emozioni negative, come l’angoscia, la paura ed anche patologie, come la depressione.
Inoltre, le modificazioni del corpo a causa dell’età possono sconvolgere la percezione di sé. Ora noi sappiamo come l’immagine corporea sia molto importante e come vissuti di perdita possano influenzare la qualità della vita, causando sentimenti di inadeguatezza.
Un altro cambiamento considerevole è quello che riguarda la vita sessuale. Benché non ci siano impedimenti al mantenimento di una buona attività sessuale anche nella terza e quarta età, molti anziani se ne astengono soprattutto per il timore di possibili fallimenti, per le condizioni di salute ed anche per la difficoltà a parlare con il medico di eventuali problemi di natura sessuale.
Ovviamente questi motivi possono inficiare il benessere psicologico, che a sua volta può compromettere seriamente anche la salute fisica.
Cosa si intende per benessere psicologico
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per benessere psicologico si intende quella condizione in cui l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni.
Il benessere psicologico è quindi una condizione fisica e psicologica che riguarda molteplici aspetti della vita ed essenzialmente permette di:
- stare bene con se stessi e con gli altri
- contribuire al benessere della società
- saper gestire gli eventi stressanti.
Ovviamente è una condizione fluida, in continuo mutamento, che è determinata da una pluralità di fattori, variabili da persona a persona.
Gli effetti del benessere psicologico sulla salute degli anziani
Molti studi hanno evidenziato che il benessere psicologico degli anziani influisce non solo sulla loro serenità, ma che ha anche un ruolo protettivo in molte malattie tipiche dell’età matura, per esempio riduce il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative ed anche diminuisce significativamente il rischio cardiovascolare.
E’ emerso inoltre che anche chi è affetto da una o più malattie croniche, se possiede un buon livello di benessere psicologico, può raggiungere più facilmente la guarigione o comunque può ottenere risultati migliori nel percorso di cura.
Queste considerazioni, in tema di assistenza sanitaria alla popolazione anziana, suggeriscono perciò non solo di prestare attenzione ai sintomi del fisico, ma anche di prevedere e di pianificare degli interventi di promozione del benessere psicologico, visto il suo impatto sulla salute.
I fattori che influiscono sul benessere psicologico
Carol Ryff ,psicologa e docente presso l’University of Wisconsin-Madison ed una delle esperte più importanti a livello mondiale su questo tema ha identificato sei fattori fondamentali che, insieme, favoriscono il livello di benessere psicologico di una persona:
- l’accettazione di sé, che comporta il riconoscimento dei propri difetti, dei propri pregi e delle proprie capacità
- l’autonomia, ovvero la capacità di agire secondo i propri principi, senza assoggettarsi alla volontà degli altri o senza aderire a modelli socialmente prestabiliti
- la crescita personale, che deriva dalla possibilità di esprimere il proprio potenziale, di aprirsi a nuove esperienze, indipendentemente dall’età, e di saper trasformare un momento di crisi in un’opportunità
- l’avere uno scopo nella vita, che implica la capacità di individuare sempre uno obiettivo che dia senso alla propria esistenza
- padronanza dell’ambiente, cioè saper interagire con il proprio contesto, sfruttando le occasioni e fronteggiando le avversità
- relazioni positive, che derivano dalla capacità di mantenere buone relazioni con gli altri, improntate sulla fiducia e sul rispetto
Accanto a questi elementi ce ne sono altri due ricorrenti nelle pubblicazioni di Carol Ryff: il raggiungimento di un buon livello di resilienza, cioè della capacità di mantenere o ritrovare il benessere anche di fronte alle avversità della vita e lo sviluppo di capacità personali, supportate naturalmente da una buona conoscenza di sé.
I tratti della personalità possono essere modificati
Da studi recenti è emerso che il benessere psicologico è determinato anche dalla personalità.
Sappiamo infatti che tratti di personalità più inclini all’ottimismo aiutano a vedere più facilmente gli aspetti positivi rispetto a quelli negativi, mentre quelli di personalità prevalentemente pessimistica fanno considerare solo la metà vuota del bicchiere.
Anche se molti credono che con l’età matura non possiamo più cambiare la nostra personalità, ricerche recenti hanno dimostrato il contrario. E’ emerso infatti che i tratti di personalità non sono rigidi, ma modificabili in ogni momento della vita. Siamo noi a porre dei limiti, adducendo scuse, come l’età o il fatto che, essendo fatti in un certo modo, non c’è alcuna possibilità di cambiamento.
Se vogliamo favorire il benessere psicologico, perciò, ciascuno di noi può incominciare, a qualunque età, ad adottare comportamenti diversi e soprattutto a cambiare gli schemi mentali troppo rigidi e le proprie convinzioni, incominciando a
- accogliere le proprie paure, per mobilitare delle “risorse” e cercare comunque di affrontarle in modo costruttivo
- capire che certe affermazioni negative sugli anziani sono soltanto degli stereotipi, cioè dei costrutti sociali che non trovano un riscontro nella realtà
- non confrontare la propria situazione con quella degli altri e smetterla di giudicarsi
- non rimanere legati al passato, ma guardare con fiducia al futuro
- non trarre conclusioni negative da eventuali insuccessi.
Ma soprattutto è fondamentale abbandonare l’idea di anzianità e di vecchiaia come periodi di perdite, cominciando invece a viverle come età di trasformazioni fisiologiche, ancora piene di opportunità. Grazie alla plasticità dei neuroni anche nell’età senile sono possibili infatti nuove acquisizioni e nuovi apprendimenti e si può ristabilire un ri-equilibrio tra le perdite e le nuove acquisizioni, attraverso un lavoro di destrutturazione e poi di ristrutturazione psichica.
Dalle ultime ricerche emerge infatti che, anche se ci sono dei deficit a livello cerebrale, il cervello degli over 60 trova dei meccanismi di compenso che gli permettono un’efficienza psichica globale e di conservare la sua plasticità.
Non solo, ma è stato anche dimostrato che le persone mature diventano più brave dei giovani per esempio nella gestione delle proprie emozioni. In loro infatti aumenta ciò che gli esperti chiamano la selettività emotiva, cioè l’aumentare dell’età comporta una selezione nelle scelte e nelle relazioni sociali, in modo da raggiungere la soddisfazione emotiva.
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