La magnetoterapia
La magnetoterapia rientra nell’ambito di quella che si definisce medicina alternativa, ovvero sostanzialmente basata, appunto, su pratiche alternative alla medicina tradizionale senza ricorrere all’uso di farmaci allopatici e basandosi principalmente su rimedi e terapie naturali non invasive per il nostro organismo. Le pratiche e i campi in cui la medicina alternativa trova la sua applicazione sono moltissimi; uno di questi è la magnetoterapia.
Le origini della magnetoterapia
La magnetoterapia si basa sull’idea che esponendo il corpo umano a campi magnetici se ne possano ricevere benefici terapeutici. Per praticare la magnetoterapia, infatti, vengono utilizzati campi magnetici impiegati per trattare specifiche condizioni di salute.
Si tratta di una delle forme più antiche di terapia fisica. Pensate che già tra gli Egizi si rinvengono tracce di terapie attuate con i magneti. Sono dell’inizio del ’500 gli studi sull’interazione tra il corpo umano e i camp magnetici e sono opera del medico e alchimista Paracelso anche se si è dovuto aspettare fino ai primi dell’800 per avere le prime evidenze scientifiche con i lavori dei ricercatori Faraday, Maxwell ed Herz. Inoltre, la validità scientifica della magnetoterapia è stata riconosciuta solo da alcuni anni.
Come funziona la magnetoterapia e per che cosa si utilizza
Per capire come funziona la magnetoterapia occorre fare un passo indietro per andare a rivedere alcune nozioni di elettrofisiologia.
Dunque, sappiamo che le cellule del corpo umano sono dotate di una carica elettrica dovuta alla presenza di atomi di una certa carica (es. ioni sodio, ioni potassio ecc.) e che tale carica è diversa da quella esterna alla cellula. Ciò genera il cosiddetto potenziale di membrana a riposo.
Man mano che le cellule invecchiano o subiscono un danno, il potenziale di membrana a riposo subisce un’alterazione. Tali alterazioni risultano quindi essere all’origine del cattivo funzionamento delle cellule e dei tessuti di cui queste fanno parte.
Secondo quanto affermano ideatori e promotori della magnetoterapia, i campi magnetici di cui si avvale quest’ultima andrebbero ad agire sulle cellule dei tessuti ossei e molli del corpo umano favorendo, laddove ce ne è bisogno, il ripristino del potenziale di membrana a riposo.
Detto in parole più semplici, la magnetoterapia sarebbe un trattamento capace di ripristinare il potenziale di membrana a riposo nelle cellule del corpo umano in cui è alterato. In base a questa teoria, le cellule che grazie alla magnetoterapia riescono a ripristinare il proprio potenziale di membrana a riposo riprenderebbero a funzionare in maniera adeguata e a ripararsi più velocemente in caso di danni.
La magnetoterapia viene anche definita terapia del dolore ed è una terapia medica che si basa su campi magnetici statici, cioè a emissione fissa del campo magnetico. In base alla tipologia di problema che presenta il paziente, si applicano in diverse parti del corpo dischi di varie intensità e grandezza.
L’azione specifica della magnetoterapia è di allontanare i globuli bianchi che si accumulano dando origine a processi infiammatori e scatenando il dolore.
Di solito si propone per tutti quei problemi muscolo-scheletrici-articolari e tendinei e anche in dolori neurologici-nevritici periferici.
Vediamo nello specifico quali sono i suoi utilizzi:
- protusioni discali e in alcune ernie vertebrali non operabili;
- sindrome del tunnel carpale;
- osteoporosi;
- forme di artrite;
- reumatismi e dolori articolari;
- fibromialgia;
- borsite;
- tallonite;
- epicondilite;
- cervicalgia;
- lombalgia;
- lesioni della cartilagine;
- piaghe da decubito;
- lesioni cutanee;
- ustioni ed edemi.
Due tipi di magnetoterapia: a bassa frequenza e ad alta frequenza
La magnetoterapia a bassa frequenza è particolarmente indicata per favorire l’assimilazione del calcio, per rinforzare l’apparato scheletrico e per stimolare la calcificazione ossea.
La magnetoterapia ad alta frequenza, invece, favorisce la circolazione sanguigna, riduce i processi infiammatori al fine di alleviare le condizioni di dolore.
I magneti e le altre attrezzature
I magneti impiegati hanno l’aspetto di piastre rettangolari fornite di una porzione di velcro che consente di applicarli su particolari fasce che svolgono la funzione di bendaggi della zona da trattare.
Esistono tanti tipi di fasce per eseguire la magnetoterapia sul collo, sulla spalla o in altre zone.
Alcuni produttori di attrezzature per la magnetoterapia hanno realizzato delle fasce con i magneti all’interno; altri hanno addirittura inventato una coperta (detta anche stuoia) magnetizzata che può essere usata durante la notte.
Dove si svolge
La magnetoterapia si pratica in studi medici specializzati (centri di riabilitazione, centri di fisioterapia) spesso privati.
Acquistando o noleggiando le attrezzature è possibile svolgerla anche a casa ovviamente previa attenta lettura e comprensione delle strumentazioni da utilizzare.
Come si svolge una seduta di magnetoterapia
Per prima cosa il terapeuta registra i dati del paziente (età, altezza e peso) inserendoli nella consolle computerizzata. Una volta che l’apparecchiatura ha eseguito i suoi calcoli, viene effettuata una sorta di calibratura che risulterà fondamentale nel momento in cui si andrà a generare il campo magnetico. Terminate queste operazioni preliminari verranno applicati i magneti nelle zone anatomiche stabilite e si procederà, tramite la consolle, a generare il campo magnetico.
Le sedute possono durare dai 20 ai 35 minuti.
In genere affinché ci sia un’efficacia del trattamento, anche se vogliamo ricordare che, come sempre, la risposta è estremamente soggettiva, saranno necessari cicli che vanno da un minimo di 10 fino a 30 sedute.
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.