Chi ha la 104 può andare in pensione prima
Chi ha la Legge 104 può anticipare la pensione? Per rispondere a questa domanda è necessario riflettere sulle finalità della Legge 104, nota anche come Legge sulla Disabilità. Il Legislatore con questa normativa ha voluto tutelare e promuovere non solo i diritti ma anche l’integrazione sociale e l’assistenza dei disabili gravi. Un punto fermo di questa legge è anche la tutela dei cosiddetti caregiver ovvero i familiari che si prendono cura quotidianamente di un proprio caro affetto da disabilità.
Conciliare le esigenze lavorative dei caregiver con quelle imposte dalla cura di un disabile grave è molto difficile e, proprio per questo motivo, il nostro ordinamento giuridico ha previsto una serie di agevolazioni come, ad esempio, i 3 giorni di permesso gratuito al mese e i 2 anni di congedo indennizzato e non solo.
I disabili gravi ai quali è stata riconosciuta un’invalidità pari o superiore all’80% possono usufruire del prepensionamento anticipato. In caso di disabilità uguale o superiore al 74% o per i caregiver familiari, il Legislatore ha previsto due modalità diverse per accedere al pensionamento anticipato: l’APE sociale e la Quota 41 per i lavoratori precoci.
Attenzione però: a prevedere tale possibilità non è la Legge 104, che in linea di massima offre un vuoto normativo in materia previdenziale, ma il Decreto Legislativo 503/92, emanato qualche mese dopo la legge sulla disabilità.
Legge 104 e disabili: le agevolazioni per il prepensionamento
Per capire come andare in pensione a 57 anni, è necessario fare riferimento alla circolare Inps n°50 del 1993 che ha riconosciuto la riduzione dell’età pensionabile per i lavoratori con invalidità pari o superiore all’80% soltanto per coloro che lavorano nel settore privato. Sono esclusi quindi i dipendenti pubblici che possono richiedere la cosiddetta pensione di inabilità.
Per usufruire della riduzione dell’età necessaria per la pensione, è necessario possedere due requisiti specifici: aver raggiunto i 56 anni per le donne e i 61 per gli uomini e aver maturato 20 anni di contributi. In caso di disabili con meno anni di contributi, la legge permette di accedere alla pensione di inabilità previdenziale e all’assegno ordinario di invalidità.
Per i disabili ai quali è stato riconosciuto almeno il 74% di invalidità e per i caregiver familiari è possibile accedere al prepensionamento legge 104 attraverso due modalità specifiche: l’APE sociale e la Quota 41 per i lavoratori precoci.
Legge 104 e pensione anticipata: cos’è l’APE sociale?
L’APE sociale, acronimo di Anticipo PEnsionistico, consiste in una indennità che viene corrisposta al soggetto fino alla soglia dell’età prevista per richiedere il pensionamento anticipato Legge 104, la pensione di vecchiaia o fino al raggiungimento del trattamento previdenziale ottenuto in anticipo rispetto all’età pensionabile.
L’assegno dell’APE Sociale non può superare il limite massimo di 1.500 euro mensili ed è rivolto a tutte quelle categorie di lavoratori che hanno svolto attività usuranti o in condizioni proibitive e a coloro che sono in possesso dei requisiti necessari richiesti dalla natura stessa dell’APE. Ne citiamo due in particolare: non essere titolari di pensione in Italia o all’estero o aver compiuto almeno 63 anni di età.
Attenzione, ll’APE è compatibile con le collaborazioni continuative e coordinate e con lo svolgimento di attività da lavoro dipendente e autonomo a patto che non diano titolo a un reddito superiore agli 8.000 euro per le prime due e a 4.800 euro annui per le attività di lavoro autonomo. È molto importante ricordare queste soglie perché, nel caso in cui si superino tali limiti, l’APE viene considerata indebita e quindi soggetta al recupero del credito.
Prepensionamento Legge 104: i requisiti per ottenere l’APE sociale
Il Legislatore ha previsto che possano accedere all’APE anche i caregiver che assistono un familiare affetto da disabilità grave. Per capire però se è possibile andare in pensione a 60 anni con il trattamento previdenziale anticipato occorre comprendere quali sono i requisiti per richiedere questa agevolazione.
Il primo requisito riguarda proprio l’assistito che deve essere un parente di primo grado o il coniuge del caregiver convivente con una situazione di disabilità stabilita ai sensi dell’articolo 3 della Legge 104. È prevista un’eccezione al grado di parentela ovvero l’agevolazione può essere richiesta anche nel caso in cui l’assistito sia un parente o affine di secondo grado che non può essere supportato dal coniuge o dai genitori perché mancanti, deceduti, di età superiore a 70 anni o affetti da patologie invalidanti.
A questi requisiti, necessari per definire legalmente la figura del caregiver, se ne sommano altri che sono strettamente legati all’APE sociale.
L’anticipo pensionistico può essere richiesto da un caregiver che abbia svolto almeno 6 mesi di attività assistenziale nei confronti del familiare disabile e che abbia compiuto 63 anni di età.
Il lavoratore con disabilità pari o superiore al 74%, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, può richiedere l’anticipo pensionistico previsto dall’APE purché sia abbia maturato un’anzianità contributiva di almeno 30 anni in una delle gestioni che fanno capo all’INPS come, ad esempio, l’Inpdap o il Fondo pensione lavoratori dipendenti.
La domanda per l’APE sociale deve essere presentata ovviamente all’INPS tramite il sito oppure rivolgendosi al Caf o ai patronati.
Qualora l’Istituto previdenziale dovesse accettare la domanda, l’assegno viene erogato in 12 quote mensili per un valore che non può superare il limite dei 1500 euro mensili.
Pensionamento anticipato legge 104: la Quota 41 per i lavoratori precoci
La seconda possibilità che il Legislatore offre al caregiver per anticipare il pensionamento è data dalla Quota 41 per i lavoratori precoci.
In questa categoria rientrano tutti coloro che hanno iniziato a lavorare per 12 mesi effettivi anche se non continuativi prima del raggiungimento della maggiore età e che hanno versato il primo contributo prima di aver compiuto 19 anni. Questo, tradotto in termini pratici, vuol dire che lavoratore precoce è colui che ha iniziato ad effettuare i famosi versamenti contributivi nel momento in cui ha compiuto 18 anni.
Quota 41: i requisiti per il prepensionamento legge 104
La Quota 41 è una delle soluzioni previste per l’uscita anticipata del caregiver dal mondo del lavoro ma ci si chiede spesso se è necessario possedere soltanto la qualifica di lavoratore precoce per usufruire di questa agevolazione.
La legge afferma che per richiedere la Quota 41 occorre essere in possesso di determinati requisiti che si riferiscono soprattutto al montante contributivo. Per accedere all’uscita anticipata, il lavoratore deve aver maturato almeno 41 anni di contributi, a prescindere dalla sua età anagrafica e deve trovarsi nel sistema misto ovvero essere in possesso dell’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.
Essere un lavoratore precoce, quindi aver iniziato a lavorare prima dei 19 anni e aver svolto l’attività per almeno 12 mesi in modo effettivo, non basta per richiedere la Quota 41 che prevede un asset specifico relativo ai contributi.
La Quota 41 inoltre non può essere richiesta da qualsiasi lavoratore precoce. La legge infatti stabilisce che gli aventi diritto sono i disoccupati, i lavoratori che svolgono attività pesanti e gravose, gli invalidi con disabilità pari o superiore al 74% e i caregiver familiari.
Il pensionamento anticipato legge 104 del caregiver però impone dei requisiti specifici di ammissibilità che, come nel caso dell’APE sociale, sono imprescindibili.
Il lavoratore precoce che svolge l’attività di caregiver deve assistere il coniuge o un familiare entro il primo grado di parentela o un affine di secondo grado che si trova nell’impossibilità di ricevere le cure necessarie dal coniuge o dai genitori. La legge impone inoltre l’obbligo di convivenza o di coabitazione che, in base a quanto stabilito dall’art. 32 del D.P.r. n. 223/1989, può essere anche temporaneo quando i comuni di residenza sono diversi. per inoltrare la domanda inoltre è necessario che il disabile e il caregiver convivano da almeno 6 mesi.
Infine poniamo l’accento su un altro importante passaggio della Quota 41. Nel caso in cui si verifichi il decesso della persona affetta da disabilità grave prima della decorrenza dell’agevolazione, può verificarsi l’annullamento d’ufficio della richiesta e dell’accesso alla prestazione.
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.