Cosa fare, quando si ha l'ipotiroidismo a 60 anni
Quando si parla di ipotiroidismo, si va a specificare, secondo quanto avevamo già detto, una condizione clinica più difficile da diagnosticare rispetto all’ipertiroidismo e per la quale serve maggior attenzione perché, a lungo andare, può generare tutta una serie di disturbi anche molto gravi.
Facciamo un ripasso e andiamo a definire con maggiore precisione che cosa sia l’ipotiroidismo.
Che cos’è l’ipotiroidismo e sue manifestazioni negli over 65
L’ipotiroidismo può essere definito come una condizione morbosa caratterizzata da un’azione insufficiente degli ormoni tiroidei a livello tissutale. La prevalenza dell’ipotiroidismo aumenta con l’età, con il 2% circa degli adulti over 65 affetti da ipotiroidismo conclamato.
Negli anziani può risultare più difficile individuare i sintomi legati all’ipotiroidismo perché possono essere associati o confusi a quelli ascrivibili al naturale processo d’invecchiamento. Va però anche detto che l’ipotiroidismo, nelle persone in là con gli anni, può avere un’insorgenza atipica manifestandosi con alterazioni del ritmo cardiaco, dei valori pressori e con la prevalenza di una sintomatologia muscolo-scheletrica.
I sintomi tipici dell’ipotiroidismo
A prescindere dalle atipicità esiste una sintomatologia specifica dell’ipotiroidismo.
Vediamola insieme.
- Affaticamento e stanchezza;
- gonfiore del viso;
- aumento di peso;
- intolleranza al freddo;
- dolori articolari e muscolari;
- stipsi;
- pelle secca;
- capelli secchi e fini;
- riduzione della sudorazione;
- frequenza cardiaca rallentata;
- rallentamento di pensieri e movimenti;
- formicolio a mani e dita;
- calo della libido;
- depressione.
Come diagnosticare con certezza l’ipotiroidismo
Come già in parte abbiamo detto, essendo i sintomi molto vari può accadere che il soggetto non si accorga di nulla per un lungo periodo perché, come dicevamo, molti di questi sintomi possono essere associati semplicemente all’avanzare dell’età o ad altri disturbi.
L’unico modo quindi di sapere con certezza se si soffre d’ipotiroidismo è sottoporsi a esami del sangue specifici.
Le possibili cause dell’ipotiroidismo
I motivi per cui le cellule della tiroide non riescono a produrre più ormoni possono essere vari e così riassumibili.
- Malattie autoimmuni e, nello specifico, tiroidite autoimmune. Accade che il sistema immunitario che normalmente protegge il corpo dall’invasione d’infezioni scambi le cellule della tiroide e i loro enzimi per invasori e attaccarli. Di conseguenza non ci saranno abbastanza cellule della tiroide e relativi enzimi per produrre una quantità sufficiente di ormoni.
- Rimozione chirurgica ovvero se, a causa di una grave malattia, è stata rimossa una parte o tutta la tiroide. In quest’ultimo caso si diventa definitivamente ipotiroidei.
- Radiazioni: tutte le malattie che necessitano di trattamento radioterapico possono compromettere il funzionamento della tiroide.
- Ipotiroidismo congenito: per chi nasce già senza tiroide o con una tiroide formata parzialmente è chiaro che si incorra in ipotiroidismo.
- Tiroidite: infiammazione della tiroide che può far “scaricare” le riserve di ormoni tiroidei depositati nel sangue nello stesso tempo causando un ipertiroidismo breve (eccessiva attività tiroidea) seguita da una fase in cui, come risposta, la tiroide diventa ipoattiva.
- Farmaci: alcuni farmaci come l’interferone, il litio e altri possono dar luogo all’ipotiroidismo soprattutto in pazienti che hanno geneticamente una tendenza alla malattia tiroidea autoimmune.
- Poco o troppo iodio: la ghiandola tiroidea deve avere iodio a sufficienza per produrre gli ormoni tiroidei.
- Danni all’ipofisi: l’ipofisi è una ghiandola deputata a gestire gli ormoni tiroidei. Se danneggiata a causa di un tumore o per colpa di radiazioni o intervento chirurgico può smettere di produrre il giusto quantitativo di ormoni.
- Disturbi rari alla tiroide: esistono delle malattie rare che possono depositare nella tiroide sostanze anomale alterandone la funzionalità.
I possibili fattori di rischio
A differenza di quanto si possa pensare, l’ipotiroidismo è un problema piuttosto comune che colpisce tra il 5 e il 10% della popolazione con prevalenza di donne.
Vediamo nello specifico quali condizioni pregresse possono favorire lo sviluppo dell’ipotiroidismo che, nella maggior parte dei casi, tende a manifestarsi dopo i 60 anni.
- Chi ha avuto precedenti problemi alla tiroide (gozzo);
- chi ha subito interventi chirurgici alla tiroide;
- radioterapia a tiroide, collo e petto;
- familiarità per problemi alla tiroide;
- sindrome di Turner e malattie autoimmuni.
La diagnosi e la cura
Se la diagnosi d’ipotiroidismo è positiva è importante avvertire i familiari perché tutte le malattie della tiroide sono ereditarie.
Gli esami del sangue da fare necessari a porre una diagnosi d’ipotiroidismo sono due:
- TSH, è l’esame più importante che misura quanta tiroxina (T4) è stata richiesta alla ghiandola tiroide. Se il TSH è alto in modo anormale significa che si è ipotiroidei, ovvero che si richiede alla tiroide di produrre più T4 perché nel sangue non ce ne è a sufficienza.
- Esame T4: la maggior parte di tiroxina nel sangue si lega a diverse proteine che ne impediscono l’ingresso nelle cellule del corpo. La tiroxina non legata e l’indice di tiroxina non legata sono esami semplici del sangue che misurano quanto T4 non legato c’è nel sangue e quanto ne può entrare nelle cellule.
La buona notizia è che in quasi tutti i pazienti l’ipotiroidismo può essere tenuto sotto controllo e viene curato sostituendo la quantità di ormoni che la tiroide non può più produrre in modo da riportare T4 e TSH a livelli normali. Così, anche se la tiroide non funziona bene, la sostituzione di tiroxina può riportare alla normalità i livelli di ormoni tiroidei e le funzioni del corpo. I farmaci a base di tiroxina contengono la quantità di ormoni che la tiroide non è riuscita a produrre.
Assumendo con regolarità il farmaco è possibile tenere sotto controllo l’ipotiroidismo. Possono sparire alcuni sintomi e alcune manifestazioni possono persino migliorare.
La scelta dell’alimentazione
Non serve seguire una particolare dieta se si soffre d’ipotiroidismo se non le regole di una sana e varia alimentazione. Occorre, però, prestare attenzione a non eccedere con gli alimenti a base di soia se vicini all’assunzione della terapia perché potrebbero interferire con l’ormone tiroideo ed evitare di assumere cibi che contengono grandi quantità di iodio perché possono spostare l’equilibrio raggiunto con la terapia.
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.