Tornano le giornate Fai d'autunno: 700 luoghi da visitare
Segnatevi sul calendario queste date: sabato 15 e domenica 16 ottobre tornano le Giornate Fai d’Autunno, il grande evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, dedica al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Promosso dai Gruppi FAI Giovani, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture attivi da nord a sud della Penisola. In questa edizione – l’undicesima – si apriranno al pubblico 700 luoghi speciali in 350 città d’Italia, molti dei quali solitamente inaccessibili. Questo permetterà ai partecipanti di cogliere la bellezza delle città in cui viviamo e dei territori che ci circondano. La manifestazione si inserisce nell’ambito della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia” che il FAI organizza nel mese di ottobre.
I beni più preziosi da vedere da Nord a Sud Italia
E quali sono i beni aperti in questa edizione delle giornate d’autunno? Si va dalle ville ai palazzi storici, alle chiese ai castelli, dalle aree archeologiche ai musei, ai siti militari, esempi di archeologia industriale. Non mancheranno itinerari nei borghi, percorsi naturalistici nei parchi, giardini storici e orti botanici. Tra questi, c’è per esempio, il cinquecentesco Palazzo Firenze a Roma con affreschi rinascimentali, l’imponente Palazzo Diotti a Milano, meglio conosciuto come il palazzo della Prefettura con all’interno gli affreschi di Andrea Appiani, il Complesso monastico Suor Orsola Benincasa a Napoli, oggi polo universitario. A Sorrento (NA) si può visitare l’Hotel Parco dei Principi, inaugurato nel 1962 in uno straordinario contesto paesaggistico su progetto di Gio Ponti, a Torino la Biblioteca e il Campus Einaudi, progettati dall’archistar Norman Foster, e a Venezia il Complesso di San Francesco della Vigna, con la facciata della chiesa realizzata da Andrea Palladio. E ancora, a La Spezia si farà un suggestivo percorso nel Porto – mai aperto al pubblico perché sempre operativo, a Cagliari si visiterà Palazzo Bacaredda, sede del Municipio, di inizio Novecento, a Firenze si accederà a Villa del Poggio Imperiale e a Bologna riflettori puntati su Casa Saraceni, esempio di architettura rinascimentale in città, oggi sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.
Come partecipare alle Giornate Fai d’Autunno
Dal 4 ottobre prossimo sarà possibile consultare sul sito del FAI l’elenco di tutte le aperture previste. La prenotazione non è obbligatoria, ma in alcuni casi – soprattutto nelle grandi città – è consigliabile farla per assicurarsi il proprio posto. Gli iscritti alla Fondazione e chi si iscriverà al FAI online in occasione della manifestazione potranno godere di ingressi dedicati. Tra le aperture esclusive: a Roma la sede Rai di via Asiago, edificio art déco (1931) che ospita gli studi radiofonici Rai, a Milano il Palazzo di Giustizia, vera e propria “galleria d’arte”, grazie alle opere al suo interno di artisti come Sironi, Carrà, Manzù, a Taranto, il fossato del Castello Aragonese, oggi giardino urbano, a Garessio (CN) il laboratorio del designer Giorgetto Giugiaro, a Impruneta (FI) il Castello di Montauto, tra le colline del Chianti, del XI secolo.
Aperture insolite e meno conosciute
A Verona, grazie a Fondazione Cariverona, si potranno apprezzare due capisaldi del potere cittadino tra antichità e Medioevo – Palazzo del Capitanio e Castel San Pietro, mentre a Matera si potrà far visita a Palazzo Lanfranchi, dal 2003 Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata. Nelle campagne intorno a Perugia ingresso eccezionale al Castello di Solfagnano, nella valle del Tevere. A Foggia si entrerà nel Museo dell’Istituto industriale Altamura, e a Pesaro, aprirà per la prima volta dopo un particolare restauro Palazzo Perticari del Settecento. Tra le proposte più curiose, l’Ospedale Veterinario di Teramo, tra i più importanti d’Italia e la Stazione Radioastronomica di Medicina (BO), che ospita il radiotelescopio “Croce del Nord”, tra i più grandi del mondo.
Tanti borghi e i piccoli comuni da scoprire
Crespi d’Adda (BG), Patrimonio dell’Umanità UNESCO, del 1878, è tra i primi villaggi operai realizzati che vedrà i residenti aprire le proprie case regalando racconti inediti, e Pietrapertosa (PZ), dove si potrà fare un percorso legato all’arte contemporanea. Visite anche a Bivongi (RC), con una passeggiata che toccherà una centrale idroelettrica dismessa del primo Novecento, un sito termale, un mulino e un monastero greco-ortodosso, a Cossignano (AP), centro di origine medievale su una collina del Piceno, a dominio di un paesaggio di ulivi, vigne e calanchi, e Montebonello a Pavullo (MO), nell’Appennino modenese, con la chiesa castellana affrescata nel XIII secolo.
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