Monologhi sulla vita: i più belli tratti dai film adatti a noi senior
Il mondo del cinema ci riserva dei meravigliosi monologhi sulla vita: diamo uno sguardo a tutti quelli più belli che si adattano alla perfezione a noi senior. Qui di seguito ecco la nostra selezione.

1. Monologo “Il curioso caso di Benjamin Button”
Ci sono tanti monologhi dei film che trattano della vita e che possono restare impressi nella mente per molteplici ragioni. Uno fra tutti è quello che ti proponiamo è del film “Il curioso caso di Benjamin Button” in cui si esorta a vivere la propria esistenza, godendo appieno la propria vita.
“Per quello che vale, non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere. Non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi. Puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo. Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio. Spero che tu viva tutto al meglio. Spero che tu possa vedere cose sorprendenti. Spero che tu possa avere emozioni sempre nuove. Spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi. Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita. E se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero.”
2. Monologo sulla vita tratto da “American Beauty”
Un altro interessante monologo sulla vita, tratto da un film davvero bello, è quello che stiamo per presentarvi. Infatti, quello che troviamo in “American Beauty” è senz’altro tra i più belli e noti che si domandano qual è il senso della propria vita. In questo film vengono trattate tematiche che mettono a nudo la superficialità con cui si guardano determinate cose e, spesso, molte di queste le si danno per scontate. Leggete questo splendido monologo:
“Ho sempre saputo che ti passa davanti agli occhi tutta la vita nell’istante prima di morire. Prima di tutto, quell’istante non è affatto un istante: si allunga, per sempre, come un oceano di tempo. Per me, fu lo starmene sdraiato al campeggio dei boy-scout a guardare le stelle cadenti; le foglie gialle degli aceri che fiancheggiavano la nostra strada; le mani di mia nonna, e come la sua pelle sembrava di carta. E la prima volta che da mio cugino Tony vidi la sua nuovissima Firebird. E Janie, e Janie… e Carolyn. Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta. E dopo scorre attraverso me come pioggia, e io non posso provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della mia stupida, piccola, vita. Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro, ma non preoccupatevi: un giorno l’avrete.”
3. Dialogo dal film “Vi presento Joe Black”
Passiamo a un altro meraviglioso film da citare per il monologo sulla vita e, più precisamente, sull’amore perché vivere significa amare anche quando si raggiungerà l’età per essere chiamati senior. Dal film “Vi presento Joe Black” abbiamo prelevato questo monologo in cui il protagonista è Anthony Hopkins e che vi piacerà sul serio:
“Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti,
voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio!
Si abbi una felicità delirante! O almeno non respingerla.
Lo so che ti suona smielato ma l’amore è passione, ossessione,
qualcuno senza cui non vivi.
Io ti dico: buttati a capofitto! Trova qualcuno da amare alla follia
e che ti ami alla stessa maniera!
Come trovarlo?
Beh… dimentica il cervello e ascolta il cuore.
Io non sento il tuo cuore, perché la verità, tesoro, è che non ha senso
vivere se manca questo.
Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh… equivale a non vivere.
Ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto.
Non respingere chi lo sa, esiste il colpo di fulmine.”
4. Monologo “Basta che funzioni”
Il prossimo monologo di vita che abbiamo selezionato per voi senior è tratto da “Basta che funzioni” di Woody Allen ed è un vero racconto di 3 minuti abbastanza cinico e dissacrante di ciò che la vita riserva. Il protagonista del film Boris Yellnikoff è un anziano fisico noto in tutto il mondo e candidato al premio nobel. La sua visione della vita e della società è un invito alla riflessione.
“Ma qual è il significato di tutto? Niente! Zero! Nulla! Tutto finisce in nulla, anche se non mancano gli idioti farfuglianti… Non parlo di me, io le visioni ce le ho, sto parlando di voi, dei vostri amici, dei vostri colleghi, dei vostri giornali, della tv, tutti molto felici di fare chiacchiere e completamente disinformati, morale, scienza, religione, politica, sport, amore, i vostri investimenti, i vostri figli, la salute…
C***o, se devo mangiare nove porzioni di frutta e verdura al giorno per vivere, non voglio vivere. Io detesto la frutta e la verdura, e il vostro Omega 3, e i tapis roulant e l’elettrocardiogramma e la mammografia, la risonanza pelvica, e oh mio Dio! La… la… la colonscopia! E con tutto ciò arriva sempre il giorno in cui mi ficcano in una scatola e avanti con un’altra generazione di idioti, i quali vi diranno tutto sulla vita e decideranno per voi quello che è appropriato.
Mio padre si è suicidato perché i giornali al mattino lo deprimevano, e lo potete biasimare? Con l’orrore, l’evoluzione e l’ignoranza, la povertà e i genocidi e l’Aids e il riscaldamento globale e il terrorismo e quegli idioti con i valori della famiglia e con i maniaci delle armi. ‘L’orrore’ – dice Conrad alla fine di Cuore di tenebra – l’orrore… e beato lui che non distribuivano il Times nella jungla… Non avrebbe visto l’orrore, ma che si può fare?
Leggete di qualche massacro nel Darfur o di uno scuolabus fatto esplodere e attaccate ‘oh mio Dio l’orrore’ e poi voltate pagina e finite le vostre uova di gallina ruspanti perché tanto che si può fare? Si è sopraffatti.”
5. Monologo di Mark Renton in “Trainspotting”
Prendere le giuste decisioni è importante e nel monologo del film di “Trainspotting”, pronunciate da Mark Renton, lo possiamo capire. La vita ci riserva degli eventi o, a volte siamo noi, a fargli prendere una direzione. Una cosa è certa, però, con questo monologo abbiamo una visione della vita moderna e delle scelte che tanti fanno!
“Mi sono giustificato con me stesso in tante maniere diverse, non era niente di che, solo un piccolo tradimento, o… i nostri rapporti erano cambiati, sapete cose così… ma ammettiamolo li avevo bidonati, i miei cosiddetti amici. Di Begbie non me ne fregava un c***o e Sick Boy avrebbe fatto lo stesso con me se c’avesse pensato per primo. Di Spud, be’, d’accordo per Spud mi dispiaceva, non aveva mai fatto del male a nessuno lui. […] Allora perché l’ho fatto? Potrei dare un milione di risposte tutte false. La verità è che sono cattivo, ma questo cambierà, io cambierò, è l’ultima volta che faccio cose come questa. Metto la testa a posto, vado avanti, rigo dritto, scelgo la vita. Già adesso non vedo l’ora, diventerò esattamente come voi: il lavoro, la famiglia, il maxi televisore del c***o, la lavatrice, la macchina, il cd e l’apriscatole elettrico, buona salute, colesterolo basso, polizza vita, mutuo, prima casa, moda casual, valigie, salotto di tre pezzi, fai da te, telequiz, schifezze nella pancia, figli, a spasso nel parco, orario d’ufficio, bravo a golf, l’auto lavata, tanti maglioni, Natale in famiglia, pensione privata, esenzione fiscale, tirando avanti lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai.”
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