Cosa vedere a Santiago de Compostela
Tra le più affascinanti regioni della Spagna c’è senza dubbio la Galizia, una terra verdeggiante ricca di storia e di antiche tradizioni dove è possibile visitare luoghi come Finisterre, La Coruña con la bella Torre di Ercole, Lugo con le sue antiche mura romane e il bellissimo Parco Nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia. C’è poi Santiago de Compostela, una città fortemente legata al mondo della cristianità ma anche con un patrimonio artistico, storico e architettonico eccezionale. Non stupisce che Santiago di Compostela sia stata dichiarata Patrimonio dell’UNESCO, proprio come l’omonimo cammino di Santiago, una delle più importanti vie di pellegrinaggio sin dal medioevo. Nella Cattedrale della città della Galizia è sepolto l’apostolo Giacomo e la leggenda vuole che il luogo preciso sia stato indicato all’eremita Pelagio dalla comparsa di una stella, vicino al monte Libredòn.
Cosa vedere a Santiago de Compostela: la Cattedrale
Le torri e le guglie della Cattedrale di Santiago de Compostela si scorgono da ogni punto della città: la chiesa fu costruita nell’893 per volere di Alfonso II, re delle Asturie e della Galizia, ristrutturata poi tra il 1075 e il 1211 dal vescovo Xelmírez. La Cattedrale, nata sopra i resti di un tempio romano di cui si scorgono tracce nelle cappelle interne alla chiesa, mostra la facciata più maestosa e decorata in Plaza do Obradorio.
Sono moltissime le cose da vedere all’interno di questo grandioso edificio di culto, dalla Corticela (oratorio del IX secolo), al baldacchino ricoperto da foglie d’oro fino all’altare maggiore, sotto il quale si trova la tomba di San Giacomo, mentre dietro è custodita la statua del santo con un mantello di argento baciato dai pellegrini.
L’Arco della Gloria è un gioiello artistico di incredibile bellezza, tripudio di statue di apostoli, profeti, evangelisti e, in cima, il Cristo Risorto. Tra le sculture compare anche quella di Mastro Mateo, autore di quest’opera d’arte: si dice che chi urti leggermente la testa su di essa, acquisisca intelletto. A queste statue è dedicata una mostra all’interno del Pazo de Xelmirez, un palazzo vescovile oggi annesso alla chiesa.
In alcune occasioni, soprattutto in caso di messi solenni, è possibile anche assistere all’ondeggiamento scenografico del Botafumeiro, il più grande incensiere al mondo che, col suo peso di 50 kg, ondeggia sulle teste dei fedeli in preghiera.
Imperdibile poi un tour sui tetti della Cattedrale, dai quali si gode di una meravigliosa vista sulla città e sui monti circostanti. Qui si trova anche la Cruz dos Farrapos, un’antica croce dove i pellegrini, dopo aver percorso il Cammino di Santiago de Compostela, bruciavano i propri vestiti come segno di purificazione. A tal proposito a due passi si trova l’Ufficio del Pellegrino, dove ottenere il Certificato di Compostela, dopo aver ottenuto i timbri sulla Credenziale del Pellegrino, da parte dei vari centri, albergues, ostelli e parrocchie lungo il percorso.
Vale la pena visitare anche il Museo della Cattedrale, il quale custodisce oggetti di arte sacra e arazzi ispirati ai disegni di Goya: il museo permette ai visitatori di ammirare la bellissima Sala Capitolare e un chiostro del ‘500.
Le piazze più belle di Santiago de Compostela
Il centro storico di Santiago de Compostela, il cosiddetto Casco Historico, è un vero gioiello architettonico, con vicoli lastricati, palazzi rinascimentali e gotici e soprattutto le fontane, tante e gorgoglianti. Il cuore della città è Plaza do Obradoiro, priva di ogni esercizio commerciale ma ricca di spiritualità, atmosfera e silenzio, interrotto solo dal vociare dei pellegrini che hanno intrapreso il loro cammino fino a questo angolo della Galizia. Oltre alla Cattedrale, vi si affaccia il Parador Hostal de los Reyes Catolicos: questo edificio dall’evidente stile plateresco, è stato voluto nel 1499 dai reali Ferdinando e Isabella per dare ricovero ai pellegrini, diventando poi una sorta di ospizio per i poveri e gli orfani. Oggi la struttura è uno degli alberghi più lussuosi della città e ospita anche un’area museale con i dipinti di artisti come Martínez Novillo, Menchu Gal e Álvaro Delgado.
In Plaza di Obradoiro si affaccia anche il Pazo de Raxoi, attualmente sede sia del Municipio che della Giunta del governo della Galizia: l’esterno è monumentale, con una facciata neoclassica con tanto di porticato, colonne e un frontone triangolare decorato con sculture raffiguranti San Giacomo a cavallo e la Battaglia di Clavijo.
Non lontano da Plaza de Obradoiro, attraverso Porta Faxeira, si può raggiungere il cuore verde della città della Galizia, ossia il Parque de la Alameda: il parco si suddivide in tre parti, che sono il Paseo de la Ferradura, il Paseo dell’Alameda e la Caballeira de Santa Susanna. Quest’ultimo custodisce un meraviglioso bosco di querce secolari e la Cappella di Santa Susanna, edificio barocco immerso tra gli eucalipti. Il parco, che regala viste splendide sulla Cattedrale di Santiago de Compostela che si intravede dalle fronde degli alberi, è punteggiato da tante statue e sculture, la più curiosa delle quali è quella de Los Dos Marias. Questa rappresenta Maruxa e Coralia Fandiño, due sorelle che amavano passeggiare nel Parque de la Alameda vestite con abiti stravaganti, avvicinando giovani universitari, in un atteggiamento volutamente esuberante che era in realtà una fiera opposizione al regime di Franco.
Attorno alla Cattedrale di Santiago de Compostela ci sono anche Piazza di Praterias, al centro della quale si trova l’ottocentesca fontana Fuente de los Caballos e poi Piazza della Quintana, antico luogo di sepoltura: quest’ultima, sulla quale si affaccia la Porta Santa della chiesa, è dominata dalla svettante torre dell’orologio chiamata Berenguela.
Monasteri, musei e cibo
Tra i luoghi da vedere assolutamente a Santiago de Compostela c’è il Museo do Pobo Galego, sito all’interno di un convento risalente al XVII secolo che mescola stili romanico, gotico e barocco. Si tratta di un museo etnografico dedicato al folklore, alla storia e alle tradizioni dell’intera Galizia, mostrando ai visitatori gioielli, costumi d’epoca, resti di antiche barche da pesca e attrezzi legati alla musica, alla stampa e a vecchi mestieri. Oltre ad ammirare i tesori del museo, vale la pena godersi anche la bellezza dell’edificio che lo accoglie e in particolare una scalinata in granito del XIII secolo con una caratteristica struttura a spirale, edificata su progetto di Domingo de Andrade.
Il Pazo de Bendaña, in Plaza del Toural, ospita invece la Fundación Eugenio Granell, uno dei pittori surrealisti più celebri di Spagna, le cui opere sono qui esposte, tra disegni, sculture, dipinti e poesie. Non mancano quadri di altri pittori di questa corrente artistica, da Roberto Matta a Max Ernst fino a Marcel Duchamp e Joan Miró. In ogni caso, lo stesso palazzo Pazo de Bendaña è un’opera architettonica che merita di essere ammirata: l’edificio risale al XVII secolo e sulla facciata si possono scorgere l’emblema reale del Marchesado de Bendaña e la scultura di Atlante che regge il firmamento.
A Santiago de Compostela si trova uno dei più importanti monasteri di tutta la Galizia: si tratta del Monastero di San Martìn Pinario, splendido complesso monastico barocco del XVII secolo. Oltre la facciata in stile plateresco, con tanto di sculture e colonne doriche, si entra in un ambiente sobrio dove l’attenzione si concentra inevitabilmente su un grande altare scolpito nella pietra dai monaci. Si narra che dietro ci fosse una porta che portava direttamente alla chiesa, ricca all’interno di pitture del XVII secolo e con una facciata impreziosita da statue e da fregi a tema biblico.
Non si può lasciare Santiago di Compostela senza aver degustato la sua cucina e il luogo migliore per farlo è il coloratissimo Mercado de Abastos. In questo luogo iconico si può assaggiare davvero di tutto, dai formaggi come la Tetilla ai crostacei, le ostriche, la carne e le tapas, innaffiando tutto con un bicchiere di Albariño, eccellenza vitivinicola locale. Tra i piatti da assaggiare assolutamente ci sono in particolare il Pulpo á Feira e la Torta di Santiago de Compostela a base di farina di mandorle, con la Croce di Santiago impressa sulla superficie grazie allo zucchero a velo.
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