Come uscire dalla depressione superati i 50 anni e tornare a vivere
Argomento spesso ancora tabù, la depressione in realtà è un disturbo molto comune. Pare infatti che nel mondo almeno 5 persone su 100 siano depresse e gli studi dimostrano che l’incidenza maggiore la detengano le donne (circa il 75%) in un’età compresa tra i 55 e i 74 anni. L’età, quindi, influisce sullo stato psicologico, ma come se ne esce? Facciamo un po’ di chiarezza.
Depressione: i sintomi da non sottovalutare
La depressione è una condizione clinica che può essere riconosciuta attraverso vari sintomi. A prescindere dall’età, che abbiamo visto essere un elemento significativo, la depressione è spesso associata a:
- Malessere generico quotidiano;
- Insonnia o ipersonnia;
- Mancanza di energia o affaticamento;
- Sensazioni negative, autosvalutazione, poca concentrazione;
- Agitazione e/o rallentamenti nel compiere qualsiasi azione;
- Poco interesse nel fare qualsiasi tipo di attività quotidiana.
Le cause della depressione
È difficile stabilire con certezza assoluta le cause che possono portare una persona alla depressione. La genetica c’entra, ma molto spesso questo disturbo arriva anche per motivi biologici, per motivi psicologici e per motivi legati all’ansia sociale. Sinteticamente parlando, quindi, potremmo affermare che ci sono persone geneticamente predisposte a questo tipo di reazione fisiologica agli eventi della vita.
Depressione a 50 anni: uomini e donne “a confronto”
L’entrata a piè pari nella fase adulta può comportare una destabilizzazione sia fisica, sia emotiva. Questo cambio di umore e di mood nei confronti della vita colpisce uomini e donne indistintamente, sebbene siano le donne ad accusare maggiormente il colpo. Per queste ultime, infatti, la menopausa è il punto di svolta della vita: tappa fisiologica del tutto naturale, essa può però portare sensazioni negative e di spaesamento.
C’è chi accoglie il momento con positività, ma c’è chi, invece, vede la menopausa come una specie di perdita personale e di invecchiamento. Il fatto stesso di salutare per sempre la propria fertilità non è vissuto bene ed è proprio questo uno dei motivi per i quali le donne pare siano maggiormente esposte a stati depressivi più o meno forti. Aggiungiamoci anche i sintomi portati dalla menopausa e le difficoltà potrebbero aumentare: carenza di estrogeni, vampate e sudorazioni, notti senza dormire, umore che cambia e stanchezza certamente non aiutano la sfera psicoemotiva.
Menopausa da un lato, “crisi di mezza età” dall’altro: gli uomini seppure ne soffrano meno, riescono a nascondere molto di più le loro emozioni; è un fatto insito nella cultura. Ad ogni modo, anche il genere maschile subisce un distacco dall’età giovane a quella adulta e spesso questo passaggio provoca quella che più comunemente chiamiamo crisi di mezza età. Non si parla immediatamente di depressione, ma il passo appare breve. Il fisiologico invecchiamento fisico e intellettivo tende a fare sentire l’uomo meno attivo e meno in grado di fare tutto quello che riusciva a fare quando era più giovane. La sensazione è un po’ quella di perdere una parte di sé e cercare con tanta volontà di vestirne una nuova imparando ad accettarla. Gli uomini colpiti da questo stato tendono a essere più irritabili, più agitati e più spaesati: sentirsi persi e non sapere più che cosa fare della propria vita è comune. La soluzione? Provare a rimettersi in gioco e non legare il proprio valore all’età, che rimane comunque solo un numero.
Depressione e depressione ansiosa: che cos’hanno in comune?
Il legame tra ansia e depressione è molto stretto. Spesso, infatti, i sintomi dell’ansia e della depressione si sovrappongono; basti pensare alla presenza di pensieri negativi, tipici di entrambe le condizioni, o al fatto stesso di pensare di non essere abbastanza e di non essere in grado di affrontare né la vita, né tutte le migliaia di situazioni che ogni giorno di pone davanti.
Quando si parla di depressione ansiosa, però, ci si riferisce a una condizione complessa che combina sintomi della depressione con un’ansia particolarmente persistente e generalizzata. Le persone con questo disturbo tendono infatti ad avere umore triste misto ad angoscia costante. I sintomi più comuni della depressione ansiosa, quindi, sono:
- Preoccupazione eccessiva;
- Solitudine e isolamento;
- Tensione e dolore: i muscoli si irrigidiscono;
- Pessimismo e tristezza;
- Immagine negativa di sé;
- Mancanza di energia, di motivazione;
- Poca concentrazione;
- Aumento o totale diminuzione dell’appetito.
In casi molto gravi possono anche comparire pensieri suicidi, ma basta anche riconoscersi in uno o due dei sintomi di cui sopra per rivolgersi a uno psicologo professionista e iniziare un percorso ad hoc per tornare a stare bene e uscire da questo stato di depressione ansiosa.
Come uscire dalla depressione da soli: si può fare?
Rivolgersi a chi si occupa di psicologia, di disturbi della mente e di tutto ciò che comprende la sfera psicoemotiva è sempre un’ottima soluzione (non per forza solo in presenza di sintomi gravi). Dato per assodato questo concetto, è comunque importante sapere che ci sono dei “piccoli grandi” accorgimenti che ogni persona può seguire per sconfiggere la depressione e tornare, lentamente, a stare bene: vediamoli insieme.
- Seguire una sala alimentazione: il cibo, se consumato in modo sano, porta benessere. Si pensi al cioccolato fondente, ai pesci ricchi di Omega3 o alle uova: i livelli di serotonina si alzeranno;
- Sonno regolare: è importante dormire non più di 8 ore al giorno e dormirne però abbastanza per svegliarsi riposati e pronti per affrontare una nuova giornata. L’insonnia non è amica della mente, perciò fate attenzione a mantenere uno stato di riposo equilibrato;
- Pensare positivo: evitate di fossilizzarvi su pensieri catastrofici e provate a trovare il lato positivo di ogni situazione. Non è sempre facile, ma una nuova prospettiva regala sempre nuove emozioni;
- Coltivare relazioni sociali sane;
- Svolgere regolare attività fisica;
- Vivere il presente senza la paura del futuro;
- Volersi bene.
È possibile uscire dalla depressione senza farmaci?
Prima di rispondere a questa domanda è fondamentale un altro step: diagnosticare la depressione. Infatti, solamente dopo avere avuto un confronto con uno/una specialista del settore si può avere tra le mani una diagnosi effettiva. Se vi è stata diagnosticata la depressione, sarà sempre premura dell’esperto/a consigliarvi eventuali farmaci antidepressivi o meno; di solito questi si tendono a dare nella cosiddetta fase acuta, in casi di depressione moderata e/o grave. Uscire dalla depressione senza farmaci, quindi, è possibile.
La depressione a 50 anni può arrivare, ma può anche essere trattata. L’importante è cercare di non vivere il cambio età come un macigno irreversibile, ma piuttosto come un nuovo inizio. Non sottovalutate i sintomi, ma non sentitevi mai meno di quello che siete: l’età che avanza spaventa, ma può essere (ed è) un grande valore aggiunto.
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