Roberto Bolle: la danza ci salverà
«L’importante è rimanere fedeli a se stessi». Esordisce con un motto che gli assomiglia molto, Roberto Bolle, 45 anni, stella planetaria della danza italiana, anticipando in diretta streaming numeri e attrazioni della quarta attesissima edizione di Danza con me, lo show in onda in prima serata il 1° gennaio 2021, grazie al quale, anche in questo hanno difficile e incerto, l’etoile si impegna a raccontare al grande pubblico il mondo del balletto, mettendolo in connessione con altri mondi, anche lontani tra loro. Grazia, grinta, e quel suo sorriso autentico, incrollabile. Come un affabile padrone di casa, Roberto Bolle introduce il senso e i contenuti di questa kermesse, che, confessa, «è ormai l’impegno più grande di ogni mia stagione… Ma mai come in questo momento siamo stati convinti dell’importanza di esserci», ha riconosciuto Bolle, che si prepara, come molti italiani, «a trascorrere un Natale più solitario del solito». Ma proprio ora, precisa, «In un periodo terribile in cui lo spettacolo, l’arte e il mondo sono paralizzati, tenuti in ostaggio dalla paura, mi piace pensare a Danza con me come a una trincea di resistenza, dove custodire e difendere l’arte e la bellezza, nell’attesa di poter tornare a riprenderci i nostri spazi. L’arte è vita, è la custode della nostra umanità migliore, è la spinta che ci ricorda quello che siamo e ci fa vedere quello che potremmo e potremo tornare a essere, pensare, creare. L’arte e lo spettacolo sono ristoro per l’anima e per lo spirito. È importante non dimenticarlo ed era importante dare un segnale forte in questo senso. Che sia un tempo sospeso, ma al quale non bisogna abituarsi».
Un rito propiziatorio
Per l’artista, che ha annunciato in una lunga intervista a SkyTG24 che nel 2022 avrà l’età per andare in pensione – «I ballerini ci vanno a 47 anni», ha spiegato, «capisco che fa strano, però cominciamo a 11 anni, come età tersicorea non siamo più così giovani» – Danza con me sarà un grande happening, un “rito propiziatorio” per il nuovo anno. Con lui sul palco, ha spiegato, a ballare, cantare e soprattutto a presentare, ci sarà un duo eccezionale di attori, Francesco Montanari e Stefano Fresi, affiancati da una strepitosa Miriam Leone.
E insieme a loro Bolle ha voluto una serie di ospiti strabilianti e amatissimi dal pubblico, a rappresentare la contaminazione della danza con altri linguaggi e altri universi artistici, a cominciare da Vasco Rossi, che manca dagli studi televisivi dal 2005, e poi ancora Michelle Hunziker, Ghali, Diodato e Fabio Caressa, «con cui faremo un esperimento divertente per avvicinare il mondo del calcio alla danza: una sorta di radiocronaca di un balletto».
Frammenti di contemporaneità
Con Michelle Hunziker, altra guest star della serata, Bolle si esibirà in un medley mozzafiato di brani di musical. A lei inoltre ha affidato la presentazione di un pezzo importante contro la violenza sulle donne, tema a entrambi molto caro.
Accanto al repertorio tradizionale della danza classica, rappresentato da pezzi tratti da L’Histoire de Manon, dal Lago dei Cigni, dalla Carmen, ce ne sono altri contemporanei creati da coreografi di spicco, come Alexander Ekman, Sébastien Galtier e Mauro Bigonzetti, ma anche molto altro. «Cerco di rappresentare una grande varietà di stili dall’Ottocento, col Lago dei cigni, fino alle coreografie moderne di Bigonzetti. Mi cimento anche nell’hip hop, una danza che non è la mia. Ogni anno sfido me stesso e mi metto in gioco, questa volta mi metterò anche a cantare».
Miracolo compiuto
Anche quest’anno il pubblico avrà la possibilità di seguire il programma con una serie di contenuti extra studiati appositamente per i social: immagini di backstage, video inediti, interviste ai protagonisti e una sorta di Libretto di Sala virtuale nel quale trovare curiosità e informazioni sulla danza rappresentata. «Siamo arrivati alla quarta edizione e già questo, con tutte le difficoltà e gli intoppi che abbiamo attraversato, lo considero un miracolo», ha confessato Bolle. «Nel frattempo ho preso confidenza con il ruolo di padrone di casa, prima non mi sentivo tanto a mio agio in queste vesti: presentare, introdurre gli ospiti, ballare… mi sembrava un progetto più grande delle mie possibilità. E invece ogni anno la sfida si fa più grande, ogni anno esploro territori sempre più lontani dai miei, ma ho imparato a non prendermi troppo sul serio, a ridere anche dei miei difetti».
Pronti, quindi, il primo dell’anno a innamorarvi di Roberto Bolle?
FOTO: FRANCESCO PRANDONI
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