Supereroi di Paolo Genovese
Tutta la verità, vi prego, sulle storie d’amore. Qual è la formula magica che tiene unite due persone finché morte non le separa? Ha provato a cercarla Paolo Genovese in “Supereroi” (edito da Einaudi), un romanzo che indaga sui meccanismi che permettono a una coppia di amarsi per tutta la vita, indugiando tra esigenze di normalità e la necessità di avere doti che quella normalità la trascendano.
“Una coppia è tale se dura, altrimenti sono due persone che stanno insieme.
È dura essere dei supereroi, c’è sempre il rischio di perdere i poteri. E lo stare insieme va alimentato giorno per giorno altrimenti ci si ritrova a essere Clark Kent per tutta la vita, con il costume e il mantello abbandonato dentro una cabina del telefono.”
Perché, in definitiva, per amarsi ci vogliono davvero superpoteri. Ma non quelli che fanno volare, bensì qualcosa che ha squisitamente a che fare con la fiducia, la pazienza, la perseveranza, la voglia di inseguire (e costruire) un progetto comune. E tempo. Tempo per tenere in vita quella scintilla accesa da un colpo di fulmine e trasformare lo stare insieme in una relazione. Semplice, vero?
Marco cerca nelle leggi della fisica quelle certezze che la vita gli ha negato; Anna di certezze non ne vuole sapere, è irrazionale e sfuggente, capace di trovare requie solo nei fumetti con i quali dà voce alla sua visione della vita e dell’amore. E proprio come una serie di stripes si dispiegano 20 anni di relazione della coppia di “dallaniana” memoria salvo che, a differenza dei fumetti, se un disegno viene male non si può cancellare e ricominciarne uno nuovo. Bisogna resistere al dolore, affrontando piogge torrenziali e per sempre che sembrano gabbie; è necessario fare i conti con le chimere della maturità e imparare a trasformare il dolore in emozione, credendoci sempre fino alla fine. Magari anche scappando, perché l’amore non è un’equazione perfetta ma un’incognita che nessuna formula può svelare, una convinzione più forte del destino tanto da essere in grado di resistere a fughe improvvise, agli sbadigli della routine, al buco nero delle incomprensioni in cui il presente assoluto è una chimera da fare fuori giorno per giorno.
“Quanto più vi allontanate, tanto maggiore sarà l’attrazione (…) questa è la teoria poi, se vi amate veramente, nella pratica non vi allontanate troppo, datemi retta”
Intimo, romantico, intenso e sorprendente: Paolo Genovese si muove lungo la linea dell’esistenza come in una sequenza cinematografica sospesa tra passato e presente con una leggerezza squisita che fa pensare. E anche piangere.
Buona lettura e buon viaggio
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