Il palio di Siena: è ancora attuale?
Il palio di Siena è un evento conosciuto non solo in Italia, ma in tutto il mondo che rappresenta per i senesi, non solo una tradizione culturale ben radicata, ma una vera e propria rappresentazione della realtà.
Che cos’è il Palio di Siena?
La città di Siena è suddivisa in contrade e con il palio si celebra e si rivendica con un certo orgoglio il senso di appartenenza ( ndr diremmo campanilismo?) a una di queste. Il palio si tiene in Piazza del Campo che ha la tipica forma a conchiglia.
Il primo palio ha già avuto luogo a luglio in occasione della Madonna di Provenzano (celebrata il 2 luglio), mentre il secondo si terrà il prossimo 16 agosto in occasione della celebrazione della Madonna dell’Assunta.
Il vincitore del palio, oltre a fare guadagnare punti alla propria contrada, si aggiudica un drappellone realizzato da un artista che cambia ogni anno e che viene scelto dal Comune di Siena.
Ha ancora senso celebrare il Palio di Siena nel 21° secolo?
Il valore delle contrade senesi, chiaramente, oggi ha un peso solo simbolico; esse rappresentano dei piccoli stati con il proprio stemma, con una chiesa e un priore, tuttavia questa valenza è solo storica e tradizionale, visto che non si tratta di veri stati politici. La tradizione consente di rivivere il passato, celebrarlo e attirare molti turisti nel periodo estivo: in fondo è un tuffo nel Medioevo, periodo che attira molto, soprattutto i turisti americani che non hanno avuto modo di vivere quest’epoca nel proprio continente per ovvie ragioni e che gode ancora di fascino, tuttavia ogni palio porta con se feriti, tra cavalli e persone.
Nell’ultimo tenutosi a luglio, durante le prove, un cittadino senese è stato colpito da un ferro di cavallo che è piombato sulla sua finestra. L’uomo se l’è cavata con qualche punto, ma la situazione avrebbe potuto essere più seria. Per non parlare dei fantini che spesso finiscono in ospedale a causa delle cadute cruente.
Chi però ha avuto la peggio in questi anni, sono stati sicuramente i cavalli che vengono sfruttati per arrivare a competere in questa competizione.
L’Italian Horse Protection Onlus ha reso noto attraverso MOW il resoconto dei cavalli morti durante il Palio di Siena, o successivamente per le ferite che hanno subito, negli ultimi 30 anni. Il numero accertato dei cavalli deceduti è di 42 (subito dopo il palio), ma chiaramente i numeri sono destinati ad aumentare se si pensa ai giorni e alle settimane successive che non vengono, necessariamente, registrate. Nel palio del 2 luglio sono state contate anche le frustate date agli animali durante la corsa, mostrando in diretta tv la crudeltà che viene indirizzata sui cavalli solo allo scopo di fare divertire le persone e proteggere gli enormi interessi economici che sostengono il palio. A tal proposito la Lav ha chiesto l’intervento del Ministro Speranza per chiedere un’ordinanza di divieto.
Infine, gli animalisti hanno più volte ricordato che il giustificare l’uso dei cavalli con la scusa della tradizione, in realtà è un alibi, in quanto la gara “ippica” è stata inserita nel 1600 (il Palio nasce nel XII secolo).
Quindi, la domanda del titolo rimane attuale e tendenzialmente la stessa: nel 21° secolo epoca in cui si è raggiunta una certa consapevolezza delle sofferenze che gli animali patiscono grazie al fatto di essere senzienti, ha ancora senso il Palio di Siena?
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